Pirateria libraria: emessa la prima condanna penale in Corte d’Appello

Aveva messo su una vera e propria attività editoriale illecita e nella sua copisteria, a Palermo, le Forze dell’ordine hanno trovato ben 540 opere letterarie e scientifiche protette dal diritto d’autore interamente riprodotte e pronte per la vendita. Fotocopiare opere letterarie protette, oltre i limiti consentiti dalla legge (15%) e senza pagare i diritti d’autore è infatti un reato.
E’ così che la Corte di Appello di Palermo – in applicazione dell’art. 171 ter della legge sul diritto d’autore – ha emesso la prima sentenza di condanna in materia di reprografia, nei riguardi del gestore della copisteria: 4 mesi di reclusione, una multa di 1800 euro, con interdizione dall’esercizio dell’attività commerciale per 9 mesi, la pubblicazione della sentenza e il risarcimento del danno alla Società Italiana Autori Editori.
“Gli ingenti danni causati agli autori e agli editori dalle cosiddette ‘fotocopie selvagge”- ha dichiarato il Direttore Generale della Siae Gianni Profita- hanno indotto le Forze dell’Ordine e la Società Italiana Autori Editori ad intensificare la loro attività di contrasto alla pirateria anche nel settore delle opere letterarie, nell’ambito di quanto previsto dalla legge 248/2000, che ha regolato il fenomeno della reprografia, consentendo la riproduzione di opere protette solo per uso personale e nei limiti del 15% di ciascuna pubblicazione con il pagamento dei diritti d’autore’.
Secondo le ultime stime dell’AIE (Associazione Italiana Editori) è calcolato in 315 milioni di euro il mancato fatturato di tutta la filiera editoriale, dagli autori alla casa editrice, dalle librerie ai distributori.

La redazione

Su Giovanni d'Ammassa

Avvocato con studio in Milano dal 1997, coltiva sin dall'Università lo studio e l’insegnamento del diritto d’autore. Fonda Diritttodautore.it nel 1999. Appassionato chitarrista e runner.

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