La Corte Suprema degli Stati Uniti ha confermato la validità della legge che estende il termine di durata del diritto d’autore di venti anni, meglio conosciuta come “Sonny Bono Copyright Term Extension Act”.
La decisione ha fatto tirare un sospiro di sollievo all’industria dello spettacolo, si pensi al caso della Disney che rischiava che le prime immagini di Topolino diventassero di pubblico dominio, o agli editori delle pubblicazioni di F. Scott Fitzgerald, o della musica di Gershwin, anch’esse in procinto di divenire liberamente disponibili.
La decisione ha quindi assicurato un flusso finanziario determinante per l’economia del settore dell’intrattenimento, secondo quanto sostenuto dagli operatori dello stesso.
Il giudice Ruth Bader Ginsburg ha affermato che la sua decisione si è limitata a valutare la costituzionalità della legge, senza che siano stati espressi giudizi in merito alla opportunità dell’introduzione di tali norme, anche se ha affermato altresì che il CTEA non costituisce una violazione del diritto di libera espressione.
Per Valenti CEO di MPAA la decisione rappresenta una vittoria sia per l’industria che per gli utenti.
Di tutt’altro parere gli oppositori di tale provvedimento legislativo, che vedono nell’estensione una seria minaccia alla diffusione della cultura e alla libertà di espressione.
La sentenza è disponibile nel testo integrale nel nostro Centro Documentazione.
La redazione (RB)