Il sito MooreWatch.com, dedicato a contrastare le idee e le ideologie del regista Michael Moore, già autore del controverso “Bowling for Columbine” ed ora attesissimo nelle sale cinematografiche con “Fahrenheit 9/11”, ha in questi giorni reso pubblico un link ad un servizio di file-sharing dove è reperibile proprio questo nuovo film. A mò di disclaimer il sito rende noto che il regista approverebbe…
Il risultato’ Le ire dei fan di Moore, oltre che della sua casa di distribuzione, la Lions Gate Entertainment. Il sito è stato anche attaccato e reso inaccessibile agli utenti attraverso un denial-of-service.
Ma il co-fondatore di MooreWatch.com Jim Kenefick non ci sta e replica: “lo stesso Moore ha in più occasioni detto pubblicamente che per lui non è un problema se la gente si scarica i suoi film o non pagano il biglietto di entrata alle sale cinematografiche”. Ed ora sembrerebbe giunto il momento di provare la consistenza di queste sue affermazioni.
Va rilevato che il problema non è da poco: spesso le case di produzione, da sempre attente a difendere i propri diritti contro i pirati del web con ogni mezzo, si sono trovate ai ferri corti con i loro stessi artisti, in special modo con quelli che vogliano far passare un messaggio politico, come è il caso per Michael Moore, il quale in un’intervista che ancora circola nella rete afferma che: “non sono affatto d’accordo con la legge sul copyright, né mi turba sapere che ci sia chi si scarica illegalmente il mio film e lo condivide con terzi, sintantoche non lo faccia per uno scopo commerciale”.
Per la cronaca, la versione piratata del film “Fahrenheit 9/11” consiste in un cosiddetto “screener”, cioè è una registrazione amatoriale realizzata con una videocamera in una sala cinematografica; di conseguenza sia l’audio che il video sono quantomeno mediocri.
La redazione (Alessandro di Francia)