Se l’artista si oppone alla pubblicazione dell’opera

NASHVILLE ‘ La star del bluegrass nonché vincitore di un Grammy Award Del McCoury sta portando in giudizio l’etichetta Copper Creek Records per la proprietà di due canzoni da lui composte più di 25 anni fa.
La Copper Creek Records è anche accusata di aver tenuto una condotta contraria agli usi commerciali e sleale nell’azione civile che è stata presentata il 30 aprile di fornte alla Corte Distrettuale degli Stati Uniti d’America per il Middle District del Tennessee.
La causa pone il dito nella piaga dei problemi legali che sorgono ogniqualvolta ci si trovi di fronte alla cessione di diritti di proprietà su di un’opera protetta dal diritto d’autore. Nello specifico, essa concerne due canzoni che McCoury compose nei primi anni 70: una fu registrata nell’allora prigione statale di Leesburg (oggi Bayside State Prison), nel New Jersey ‘ registrazione mai pubblicata ‘; l’altra fu realizzata dall’artista con la sua band di allora, i Dixie Pals, in uno studio di registrazione a Ferndale, New York, di proprietà di Paul Gerry. L’etichetta di Gerry, la Revonah Records, fece uscire un album intitolato “Del McCoury & the Dixie Pals” nel 1975. L’album è rimasto fuori catalogo per 25 anni.
La Copper Creek ha susseguentemente acquistato i due master insieme a tutte le attività della Revonah Records dalla vedova di Paul Gerry. Lo scorso febbraio, la stessa Copper Creek ha informato Del McCoury l’intenzione di pubblicare l’album ‘Dixie Pals’, arricchito di alcune delle registrazioni dall’artista effettuate in prigione.
Gli avvocati dell’artista hanno subito chiesto alla Copper Creek di non portare avanti il progetto in quanto non convinti del fatto che i diritti sull’album e sui brani in questione appartengano all’etichetta. Essi inoltre hanno spiegato che la cattiva qualità della resa sonora dei brani registrati in prigione interferirebbe con i futuri progetti dell’artista, oltre che con le vendite dei suoi dischi già nel mercato.
Dal canto suo la Copper Creek fa sapere, attraverso il suo legale David Crow, che “il contratto standard tra l’artista e la Revonah stabiliva che la seconda pagasse tutti i costi di produzione, i costi della realizzazione dell’artwork e quelli della realizzazione del disco. L’etichetta cedeva inoltre 500 copie del disco stesso all’artista a titolo gratuito, e questi in cambio cedeva all’etichetta ogni diritto sull’album”. Crow continua: “in conseguenza di ciò il mio cliente ha ogni diritto di far uscire l’album in questione”.
“C’è bisogno di qualcuno che faccia un passo avanti ed indichi la strada da seguire”, ha affermato per contro Del McCoury, “e io sono sufficientemente tranquillo da un punto di vista finanziario da poterlo fare in prima persona. Alcune di questa etichette indipendenti negli anni hanno fatto il bello ed il cattivo tempo con gli artisti, fino a toglier loro ogni soldo”.

La redazione (Alessandro di Francia)

Su Giovanni d'Ammassa

Avvocato con studio in Milano dal 1997, coltiva sin dall'Università lo studio e l’insegnamento del diritto d’autore. Fonda Diritttodautore.it nel 1999. Appassionato chitarrista e runner.

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