Il popolare orsetto è stato “trascinato” in tribunale poiché la Walt Disney Corporation e la nipote del creatore del personaggio hanno lanciato una azione legale allo scopo di porre al riparo i diritti relativi al merchandising dalle iniziative di un vecchio “nemico” della Disney.
Stephen Slesinger Inc, che ha acquisito i diritti per il mercato americano dall’autore inglese A.A. Milne nel lontano 1930, ha, secondo la Disney, male interpretato le norme riguardanti il copyright e rischia di perdere i diritti relativi a Pooh, così come rischia una condanna al pagamento di danni per un miliardo di dollari a fronte di una questione legale ancora in sospeso.
Disney e Clare Milne, nipote del creatore, hanno adito la Corte Distrettuale di Los Angeles allo scopo di affermare il diritto della discendente a reclamare i diritti d’autore relativi al simpatico plantigrado.
Le entrate della Disney relative a Winnie the Pooh sono stimate in circa un miliardo di dollari all’anno.
Nel 1988 la legge americana ha esteso di venti anni il copyright, con l’applicazione di una legge controversa, dando la possibilità agli eredi di reclamare i propri diritti relativamente al periodo di estensione.
Su queste basi Disney e Milne affermano che Slesinger ha terminato il periodo di sfruttamento dei diritti relativi a Pooh.
La redazione (RB)