Le aziende cha fanno capo a BSA si stanno preparando a esercitare, tramite l’associazione, pressioni nei confronti del Congresso degli Stati Uniti allo scopo di modificare la legge sul copyright per rendere più facilmente identificabili i pirati che agiscono in Rete.
BSA ha reso note le linee generali degli emendamenti suggeriti in un libro bianco che esprime anche tutte le preoccupazioni delle aziende che temono che lo scambio illecito dei software in Rete possa divenire un fenomeno del tutto simile a quello registrato in ambito musicale o nel campo delle produzioni video.
Emery Simon che si occupa degli affari legali di BSA ha rifiutato, però, di anticipare in modo dettagliato la proposta sostenendo comunque che BSA intende richiedere l’elaborazione di soluzioni pratiche agli importanti problemi che affliggono l’industria del software.
Secondo Fred von Lohmann di Electronic Frontier Foundation l’iniziativa di BSA ha come obiettivo la fine dell’anonimità in Rete nonostante la stessa sia una condizione possibile nella vita ‘reale’.
La redazione (Raimondo Bellantoni)