IP Justice, un gruppo internazionale formato da 48 organizzazioni che si occupano della tutela dei diritti civili dei cittadini e dei diritti dei consumatori (tra i quali naturalmente la stessa IP Justice), ha inviato una lettera alla Commissione Europea allo scopo di impedire l’approvazione della nuova Direttiva in materia di Proprietà Intellettuale in discussione in Assemblea Plenaria il prossimo 8 marzo.
Questa è infatti considerata troppo restrittiva e in grado, quindi, di mettere a rischio la libertà dei cittadini conferendo un potere enorme nelle mani degli aventi diritto e in particolare delle major.
La coalizione attraverso le parole dei rappresentanti delle proprie componenti ha dichiarato che il nuovo assetto normativo non permetterebbe la piena disponibilità dei beni acquistati, ma anzi sostituirebbe all’acquisto della proprietà del bene, l’acquisto di una licenza con un notevole carattere di aleatorietà .
Inoltre secondo altri esponenti della coalizione sarebbe opportuno valutare gli effetti dell’implementazione di altre direttive, si pensi a titolo di esempio alla Direttiva 2001/29/CE, nelle realtà nazionali prima di passare all’introduzione della nuova.
A sostegno dell’iniziativa la coalizione ha lanciato la campagna denominata CODE (Campaign for an Open Digital Environment) al fine di sensibilizzare i cittadini in merito alle problematiche relative ai loro diritti e alla limitazione alla libera concorrenza che l’introduzione di tale direttiva potrebbe portare.
In particolare è stata espressa la richiesta di modificare l’articolo 9 che metterebbe a repentaglio la tutela della privacy dei cittadini esponendoli ad arbitrarie attività ispettive da parte degli aventi diritto e l’art. 21 che vieta in ogni caso l’uso di tecnologie volte a separare le barriere tecniche poste a protezione dei contenuti e che quindi impedirebbe il cosiddetto “uso legittimo”.
Per maggiori informazioni http://www.ipjustice.org/CODE/
La redazione (Raimondo Bellantoni)