Australia: gruppo che rappresenta il mondo Open Source contro la legge sul copyright

Secondo quanto asserito dal portavoce della Open Source Industry Australia, Brendan Scott, i recenti emendamenti all’ Australian Copyright Act renderebbero i rivenditori hardware e le aziende che erogano servizi in Rete responsabili in merito alla condotta illecita dei propri clienti, in particolare secondo quanto previsto dalla Section 132(5DB) della predetta legge.
Scott asserisce che la norma induce a ritenere responsabile penalmente chiunque ponga in essere una attività o una condotta che porti a una violazione di copyright su larga scala, senza che sia necessario verificare la presenza di dolo nella stessa.
Sempre secondo il portavoce l’emendamento è stato inserito per adeguare l’ordinamento australiano alla sezione 154 dello US Free Trade Agreement Implementation Act 2004.
Scott ha affermato che si rende necessario un ulteriore emendamento per preservare il mondo imprenditoriale da pesanti conseguenze: introducendo il concetto di volontarietà nell’azione che abbia come conseguenza la violazione di copyright. Senza tale modifica, secondo Scott, un produttore di masterizzatori dovrebbe essere ritenuto responsabile per l’eventuale uso illecito dell’apparecchio commercializzato attuato dall’acquirente.

La redazione (Raimondo Bellantoni)

Su Giovanni d'Ammassa

Avvocato con studio in Milano dal 1997, coltiva sin dall'Università lo studio e l’insegnamento del diritto d’autore. Fonda Diritttodautore.it nel 1999. Appassionato chitarrista e runner.

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