Ingo Kober, presidente dello European Patent Office, ha affermato che l’industria legata alla pirateria occupa in Cina un numero notevolissimo di individui e che l’unico modo per porre un freno al proliferare del fenomeno è assicurare a tutti i suddetti individui la possibilità di accedere a un lavoro “legale”.
Le affermazioni sono state rese nel corso del Simposio Sino-Europeo in materia di protezione dei diritti relativi alla proprietà intellettuale.
Una possibile soluzione prospettata è quella di “convertire” la produzione di materiale piratato in produzione legale. La “conditio sine qua non” è che le aziende europee estendano le licenze ai produttori cinesi a fronte del percepimento di royalty.
La redazione (Raimondo Bellantoni)