Cina: per battere la pirateria bisogna creare nuovi posti di lavoro

Ingo Kober, presidente dello European Patent Office, ha affermato che l’industria legata alla pirateria occupa in Cina un numero notevolissimo di individui e che l’unico modo per porre un freno al proliferare del fenomeno è assicurare a tutti i suddetti individui la possibilità di accedere a un lavoro “legale”.
Le affermazioni sono state rese nel corso del Simposio Sino-Europeo in materia di protezione dei diritti relativi alla proprietà intellettuale.
Una possibile soluzione prospettata è quella di “convertire” la produzione di materiale piratato in produzione legale. La “conditio sine qua non” è che le aziende europee estendano le licenze ai produttori cinesi a fronte del percepimento di royalty.

La redazione (Raimondo Bellantoni)

Su Giovanni d'Ammassa

Avvocato con studio in Milano dal 1997, coltiva sin dall'Università lo studio e l’insegnamento del diritto d’autore. Fonda Diritttodautore.it nel 1999. Appassionato chitarrista e runner.

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