Secondary ticketing Vs biglietto nominale: Assomusica si schiera contro la disciplina introdotta dalla Legge di Bilancio 2019

L’obbligo del biglietto nominale è entrato in vigore da poco, ma già si sono scatenante le polemiche.

Dal primo luglio, infatti, è entrata in vigore la nuova disciplina introdotta dalla legge di bilancio 2019, finalizzata al contrasto del fenomeno del secondary ticketing, che tanti danni ha già creato al settore del live in Italia.

La stessa innanzitutto stabilisce che la vendita dei biglietti effettuata da soggetti diversi dai titolari dei sistemi per la loro emissione (organizzatori degli spettacoli e titolari di biglietterie automatizzate autorizzate) è punita, salvo che il fatto non costituisca reato, con l’inibizione della condotta e con una sanzione amministrativa pecuniaria da € 5.000 a € 180.000; nei casi più gravi, è previsto anche l’oscuramento del sito internet attraverso il quale la violazione è stata posta in essere.

Inoltre i titolari dei sistemi di emissione automatizzata saranno tenuti ad adottare misure di garanzia, per impedire l’acquisto da parte di meccanismi automatizzati, identificando quindi l’acquirente.

I compiti di accertamento e intervento spetteranno all’AGCOM, di concerto con l’Autorità garante della concorrenza e del mercato (AGCM) che ha il compito anche di comminare le sanzioni amministrative pecuniarie previste dalla normativa vigente.

Ma il punto nodale della nuova disciplina introdotta dalla legge di bilancio 2019 è che, dal 1° luglio 2019, tutti i biglietti di accesso ad attività di spettacolo che si svolgono in impianti con capienza superiore a 5.000 spettatori dovranno appunto essere nominali, perché l’accesso sarà subordinato al riconoscimento personale, con verifica dell’identità ed annullamento del titolo di ingresso, senza rimborso, se il soggetto che ne fruisce sia diverso dal nominativo dell’acquirente.

Assomusica, che riunisce i più importanti organizzatori e produttori di eventi, si è quindi schierata in prima linea contro questa disciplina, perché secondo la stessa non solo aumenterà i costi, ma disincentivando il pubblico a partecipare ai live, danneggerà il settore, piuttosto che tutelarlo.
Ma sarà di difficilissima applicazione pratica, considerando la notevole affluenza di pubblico che accorre a certo tipo di eventi e la correlativa difficoltà di effettuare i controlli.

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Su Giorgia Crimi

Avvocato, opera nel settore musica e media, collabora con lo Studio legale d'Ammassa & Partners. Legal coach per artisti, cantante jazz, compositrice e autrice musicale.

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