Scaricare files da Internet potrebbe divenire più facile e sicuro entro breve tempo.
Dagli Stati Uniti arrivano infatti in Italia licenze che regolano il copyright ‘ conosciute come Creative commons ‘ più flessibili. A tradurle e a elaborarle in formato elettronico per l’Italia saranno il dipartimento di Scienze giuridiche dell’Università di Torino e l’Ieiit-Cnr (l’Istituto di elettronica e di ingegneria dell’informazione e delle telecomunicazioni del Consiglio nazionale delle ricerche).
“File musicali, filmati digitali, testi e altre creazioni intellettuali”, spiega Juan Carlos De Martin dell’Ieiit – Cnr, “potranno essere trasmessi in Internet contrassegnati dalla specifica licenza, scelta dall’autore per il pubblico utilizzo, che chiarirà immediatamente gli usi permessi”. Ogni file, immagine o testo sarà quindi contrassegnato da un bollino. “Al momento”, continua De Martin, “un’opera è tutelata dal diritto d’autore che protegge i contenuti fino a 70 anni dalla morte dell’autore; al contrario, può essere utilizzata liberamente solo se l’autore l’ha esplicitamente posta nel pubblico dominio; in questo modo egli non mantiene più alcun controllo sulla sua opera. L’iniziativa del Creative commons vuol mediare tra i due casi estremi, proponendo una serie di licenze pronte all’uso capaci di andare incontro a esigenze e casi differenti”.
La soluzione risulterebbe dunque vantaggiosa sia per gli utenti di Internet, sia per i detentori del diritto d’autore sull’opera, che potranno permettere l’accesso e l’utilizzo delle stesse in modo più flessibile rispetto alla protezione massima prevista dalla normativa vigente.
All’Università di Torino è stato affidato il compito di adattare queste rivoluzionarie licenze ‘ promosse un po’ in tutta Europa da un’equipe di giuristi delle Università di Stanford, Harvard e Mit, guidata dal professor Lessig ‘ alla giurisprudenza del nostro Paese, mentre l’Ieiit – Cnr curerà le modalità del loro utilizzo in rete. “Il lavoro di traduzione delle licenze”, conclude De Martin, “è appena iniziato e durerà qualche mese; dopo questa prima fase entrerà in azione il Cnr che si occuperà di elaborarle in formato elettronico”.
La redazione (Alessandro Di Francia)