E’ di circa l’8% il calo del fatturato complessivo del mercato discografico italiano nel corso del 2004. A rivelarlo la società di certificazione Price WaterhouseCooper, dalla cui indagine emerge come la diminuzione dei pezzi venduti sia ancora maggiore, con un -12%, lasciando fermo il totale dei dischi venduti a quota 31 milioni, contro gli oltre 36 milioni del 2003.
Il calo del fatturato del 2004 conferma il trend negativo dell’ultimo triennio in cui si è passati dai 340 milioni di euro del 2002 agli attuali 280.
Secondo FIMI, la Federazione Industria Musicale Italiana, è assolutamente necessario rilanciare il settore attraverso incentivi fiscali per gli investimenti, soprattutto sulle nuove produzioni.
Si sono infatti registrati forti tagli agli investimenti per lo sviluppo di nuovi artisti italiani, dovuti al permanente stato di crisi. Eloquente in tal senso il decremento del repertorio italiano registrato nel corso del 2004. La diminuzione dei volumi dei dischi italiani venduti è di quasi il 20% , mentre quella del repertorio internazionale dell’11%. Rispetto al 2003 quindi due dischi italiani in meno ogni 10 e 1 disco internazionale in meno ogni 10.
Uniche notizie incoraggianti quelle riguardanti i ricavi provenienti dalla vendita di musica online, mercato in forte espansione nel quale finora le vendite in Italia hanno costituito nel 2004 solo l’1% del fatturato mondiale.
La redazione (Marco Bertani)