Brevetto software comunitario, forse tutto da rifare

I membri del Comitato per gli affari legali UE hanno deliberato lo scorso due febbraio allo scopo di richiedere alla Commissione di ripartire da zero nella elaborazione delle norme comunitarie in materia di brevettabilità software.
La mozione è stata approvata con 19 voti a favore due contrari e un astenuto.
Charlie McCreevy commissario per il mercato interno e i servizi ha sottolineato come si tratti di un argomento estremamente delicato e che necessita di un grande lavoro di preparazione allo scopo di assicurare sintonia tra il Consiglio e il Parlamento europei.
La Commissione ha ora tre possibilità operative: adattarsi alla richiesta del Comitato , riproporre una versione emendata del progetto di legge, oppure, terza, ma meno realistica ipotesi, procedere senza tenere conto del parere espresso lo scorso due febbraio.
In attesa di nuovi sviluppi, i brevetti continueranno a essere regolati tramite gli uffici presenti sui singoli territori nazionali.
Tale decisione scontenta da un lato le grandi aziende del settore decise a garantirsi il maggiore livello possibile di protezione e dall’altro fa tirare un sospiro di sollievo a coloro i quali vedono nel progetto normativo discusso una minaccia al progresso scientifico e alla competitività del mercato.

La redazione (Raimondo Bellantoni)

Su Giovanni d'Ammassa

Avvocato con studio in Milano dal 1997, coltiva sin dall'Università lo studio e l’insegnamento del diritto d’autore. Fonda Diritttodautore.it nel 1999. Appassionato chitarrista e runner.

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