Il Presidente della SIAE Gino Paoli ha postato un suo intervento sul blog della flautista Anna Maria Della Valle, che qualche giorno fa si era rivolta al Ministro dei Beni e Attività Culturali e del Turismo Massimo Bray con una lettera aperta contenente una serie di proposte per favorire il fiorire delle piccole attività musicali.
Gentile Anna Maria,
ho letto con interesse la lettera aperta che ha indirizzato al Ministro Bray, lettera che in gran parte condivido, sulla quale ritengo utile intervenire per fare alcune precisazioni. Leggo che Lei ha passato metà della sua vita a lavorare nella musica, io alla musica ho dedicato tutta la mia vita, come autore e come interprete esecutore, e da sempre, come musicista ma anche come cittadino, mi batto affinché quello del musicista sia considerato a pieno titolo un LAVORO.
Come forse saprà , pochi mesi fa sono stato eletto Presidente della SIAE, alla quale mi auguro anche lei sia iscritta.
Una delle prime iniziative che ho avviato da Presidente della SIAE è uno studio per verificare la possibilità di creare una nostra Cassa di Previdenza che ci consenta, nel rispetto delle norme, di poter versare dei contributi per maturare il diritto ad una pensione.
Sono convinto che solo quando nella società civile ci sarà vera consapevolezza che il nostro è un LAVORO, sarà possibile ottenere il rispetto dovuto a chi deve veder compensato il frutto del suo impegno e veder riconosciute le battaglie non demagogiche che alcuni di noi conducono da molti anni contro la pirateria digitale e non, che sfruttando le opere dell’ingegno dei musicisti e degli altri artisti, sottrae di fatto i frutti del nostro lavoro.
Sono inoltre certamente d’accordo con lei sulla necessità di educare alla musica e ridarle dignità .
Ma veniamo al merito. Nella SIAE non esistono autori di serie A o di serie B, mentre mi sembra che contrapporre la categoria degli autori di musica colta a quelli “da balera”, implichi proprio una discriminazione, ciò che lei stessa ritiene ingiusto. Se è vero, come Lei scrive, che “denigrando gli autori si svilisce la musica”, perché considerare “degni di essere definiti musicisti” soltanto gli autori di musica colta’
La SIAE, come tutte le altre società di collecting al mondo, non può operare una ripartizione dei diritti sulla base di parametri qualitativi, ma deve e può esclusivamente operare rispetto all’utilizzo dell’opera. Se un’opera è frequentemente eseguita (indipendentemente dalla sua qualità ), a giusto titolo maturerà i diritti conseguenti al suo utilizzo.
Mi spiace inoltre, ma questo fa parte di una carenza di comunicazione da parte di SIAE su cui pure stiamo lavorando, che le sia sfuggito come, sotto il profilo delle pratiche da svolgere per il rilascio dei permessi, abbiamo già digitalizzato tutte le procedure sia per gli operatori professionali che per i cittadini comuni. Tutti i permessi possono essere ormai richiesti e rilasciati online.
Di contro, con riferimento al deposito delle proprie opere, lo stesso avviene ancora in forma cartacea per un problema di firma digitale, sulla quale pure gli uffici stanno lavorando per consentire ai nostri Associati e Mandanti di poter depositare online le proprie opere in un futuro che mi auguro prossimo.
Per quanto riguarda i “costi annuali” la quota associativa (che era ferma da oltre 10 anni) è stata portata da 100 a 150¬, mentre è stata dimezzata (da 100 a 50¬) la quota per conferire mandato di tutela delle proprie opere.
Come certamente sa, l’unica differenza tra Associati e Mandanti concerne la possibilità di partecipare alla vita associativa attraverso il voto per l’elezione degli Organi Sociali.
Il significato dell’operazione è stato proprio quello di favorire i giovani autori che, spendendo un terzo rispetto agli Associati, potranno usufruire degli stessi identici servizi e della stessa tutela delle proprie opere.
Vengo infine alla parte relativa alla abolizione dei mille permessi per fare musica”.
Anche qui non posso che condividere quanto lei scrive e quanto il Ministro Bray le risponde in merito alle intenzioni del suo Ministero e del Governo. Devo tuttavia rilevare, nella risposta del Ministro Bray, una evidente distonia laddove, comprendendo anche i diritti d’autore che vanno corrisposti alla SIAE, parla di istituire una “tassa unica”.
Come purtroppo non è a tutti noto, il nostro è per l’appunto un diritto, e quindi un compenso ad un LAVORO, che non può e non deve essere considerato una tassa.
Sono certo che si è trattato di una semplificazione per amor di sintesi, avendo avuto modo di recente di confrontarmi con lui e conoscerne la notevole sensibilità .
Mi fa piacere tra l’altro ricordare che, proprio nel nostro recente incontro, mi sono impegnato a nome della Società con il Ministro Bray a presentare in tempi brevissimi una proposta che incentivi la musica dal vivo soprattutto in favore degli autori più giovani e nei luoghi dove più facilmente vengono chiamati a suonare.
Stiamo infatti lavorando alla concessione di permessi semplificati a costi sicuramente accessibili.
Mi auguro, cara Anna Maria, di poterla presto incontrare in SIAE per offrirle un caffè.
Anna Maria Della Valle, flautista jazz, docente di strumento e canto in varie scuole del Veneziano, aveva scritto pochi giorni fa sul suo blog (www.laflauta.it) una lettera aperta al ministro Bray, che ha fatto il giro dei social network ed è stata ripresa da numerosi organi di stampa, alla quale il Ministro ha risposto direttamente.”