Tribunale di Roma: il provider non e’ obbligato a monitorare il comportamento dei propri utenti

E’ stato depositato ieri un provvedimento del Tribunale di Roma nella causa che vede di fronte RTI e Google, quest’ultima citata per violazione del diritto d’autore.
Il Tribunale ha ribadito che i provider non sono responsabili per i contenuti caricati dai loro utenti, né sono obbligati a monitorare i comportamenti dell’utente, né sono obbligati a prevenire future violazioni sempre da parte degli utenti.
La sentenza segue quanto affermato pochi giorni fa dalla Corte di Giustizia Europea nel caso Sabam/Scarlet. Nel caso affrontato dal Tribunale, RTI aveva citato in giudizio Google per violazione del diritto d’autore, perché un utente, ospitato su Blogger, aveva trasmesso in streaming le partite di calcio in onda sui canali di Mediaset. In seguito alla notifica a Google il contenuto violato era stato rimosso da Blogger.
La Corte ha rilevato che una diversa interpretazione della normativa vigente sarebbe contraria alla direttiva sul commercio elettronico dell’Unione europea.
Google ha dichiarato che la violazione del diritto d’autore è una questione seria, che la società prende molto sul serio. “Google investe molto in tecnologia per combattere la pirateria, all’inizio di quest’anno ha lanciato quattro nuove iniziative per affrontare la violazione del copyright online, tra cui una serie di strumenti per rendere più facile e più veloce per i titolari dei diritti la segnalazione del materiale pubblicato senza autorizzazione, per una rapida rimozione dalle nostre piattaforme”.

Su Giovanni d'Ammassa

Avvocato con studio in Milano dal 1997, coltiva sin dall'Università lo studio e l’insegnamento del diritto d’autore. Fonda Diritttodautore.it nel 1999. Appassionato chitarrista e runner.

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