Vittoria storica della SIAE nella causa sull’equo compenso per gli autori di opere cinematografiche e assimilate, promossa da SKY. L’emittente satellitare aveva eccepito l’incostituzionalità dell’articolo 46-bis della legge sul diritto d’autore e aveva citato in giudizio la Siae, rifiutandosi di pagare l’equo compenso agli autori delle opere cinematografiche trasmesse sui canali digitali, satellitari e sul web.
“E’ un passo fondamentale – si legge in una nota del Consiglio di Gestione SIAE – perché riguarda in prima istanza gli autori di cinema e più in generale tutti gli autori. SKY aveva sostenuto l’incostituzionalità dell’equo compenso, mentre il Tribunale ha sancito la piena legittimità dell’operato SIAE e ha accertato come dovuto il compenso agli autori cinema da parte dell’emittente televisiva, rimettendone la determinazione alla procedura di arbitraggio prevista dall’articolo 46-bis“.
“Si conferma quindi che la vittoria di SIAE è di grande rilevanza sia perché costringerà SKY a pagare (anche per l’omesso equo compenso agli autori nel periodo dal luglio 2010 al dicembre 2012), sia soprattutto perché viene riconosciuto, in maniera chiara e inequivocabile, il meccanismo di arbitraggio che è la strada giusta e corretta da seguire. Strada che SIAE – si ricorda, prosegue la nota – ha già percorso ottenendo anche su tale fronte un rilevante successo nei confronti di Confidustria SIT (Servizi Innovativi e Tecnologici). Proprio il contenuto di tale ultimo lodo dovrà essere rispettato da tutte le emittenti“.