Il Tribunale di Roma ha condannato Facebook per violazione del diritto d’autore, riconoscendone la responsabilità per il “linking” a contenuti protetti.
La portata della sentenza è innovativa perché, per un verso, è stato puntualizzato che pubblicare un link a un materiale protetto senza autorizzazione è attività vietata (nella specie, lesiva del diritto del titolare alla comunicazione al pubblico) e, per altro verso, che sussiste la responsabilità civile e risarcitoria del prestatore di servizi internet (anche provider passivo) ogni qualvolta non si attivi prontamente per la rimozione dei contenuti protetti comunque abbia acquisito la conoscenza della relativa illiceità (quindi non solo se appresa per il tramite di un provvedimento delle autorità competenti o a seguito di esplicita diffida del titolare dei diritti).
Nel caso di specie, i link presenti su Facebook portavano a video (“caricati” a propria volta illecitamente su YouTube) tratti dal cartone animato giapponese “Kilari”, trasmesso da Italia 1, i cui diritti di utilizzazione economica sono di titolarità esclusiva dell’attrice RTI.
Facebook si era attivata solo dopo ben due anni, nonostante apposita diffida di RTI; vieppiù i contenuti erano corredati da svariati commenti offensivi degli utenti nei confronti dell’artista che ne aveva interpretato la sigla e della rete televisiva stessa.
Il Giudice Italiano ha quindi condannato Facebook al risarcimento del danno patrimoniale da violazione dei diritti di utilizzazione economica esclusiva spettanti a RTI, in applicazione del criterio del “prezzo del consenso” di cui all’art. 158 LDA, nonché al risarcimento di tutti i danni non patrimoniali derivanti alla società e all’artista per la lesione dell’onore, del decoro e della reputazione, conseguenti alle frasi offensive pubblicate a corredo dei contenuti illeciti.
Per leggere il testo integrale della sentenza: https://sistemaproprietaintellettuale.it/giurisprudenza/procedimenti-giurisdizionali/merito/13969-tribunale-roma-15-02-2019.html