Riuso del software: Oracle vince la prima causa

Secondo la Corte Distrettuale di Monaco, Germania (sentenza del 19 gennaio scorso, causa n. 7 0 23237/05), la rivendita di licenze di software a terze parti (il cd. “riuso del software”) è illegale.
Oracle ha ottenuto la sentenza a proprio favore contro l’azienda tedesca usedSoft GmbH, che commercializzava licenze “usate” di software a terze parti, in violazione della legge sul diritto d’autore.
“Questa è una importante decisione per una industria giovane e in continua crescita” ha affermato Daniel Cooperman di Oracle. “Continueremo a difendere con vigore i nostri diritti di proprietà intellettuale in tutto il mondo”.
La sentenza della corte tedesca mette appunto fine a un “business” sul quale si sono buttate diverse aziende, che ricomercializzavano licenze di software senza il consenso delle casa produttrici, titolari dei diritti, consentendo ai terzi di crearsi nuove copie tramite downloads online o installare i programmi su più computer.
La difesa di usedSoft si è basata su una decisione della Corte Suprema Federale tedesca del 2000, che aveva stabilito (in applicazione del principio dell’esaurimento comunitario) l’impossibilità del produttore originale di controllare le vendite successive alla prima del software contenuto in supporti tangibili (il riferimento corrispondente nella nostra legge sul diritto d’autore è nell’art. 17). Ma ciò riguarda solo la circolazione delle copie fisiche. Infatti, correttamente, la Corte distrettuale ha operato una distinzione tra la circolazione delle copie fisiche e la produzione di ulteriori copie, stabilento un precedente giurisprudenziale importante.
Non appena la sentenza sarà disponibile, verrà pubblicata nel nostro Centro Documentazione.

La redazione

Su Giovanni d'Ammassa

Avvocato con studio in Milano dal 1997, coltiva sin dall'Università lo studio e l’insegnamento del diritto d’autore. Fonda Diritttodautore.it nel 1999. Appassionato chitarrista e runner.

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