Il Tribunale di Roma sblocca i 19 milioni sequestrati da Nuovo Imaie

Con un’iniziativa giudiziaria senza precedenti Nuovo Imaie (www.nuovoimaie.it), società di collecting dei compensi per artisti interpreti ed esecutori, a fine novembre scorso aveva ottenuto per via giudiziaria, con sequestro inaudita altera parte, il blocco delle somme dovute agli artisti da SCF (www.scfitalia.it), società di collecting dei produttori discografici, a seguito dell’accordo che quest’ultima aveva stipulato con ItsRight (www.itsright.it), una delle imprese che rappresentano gli artisti, regolarmente iscritta al registro previsto dal Dipartimento Informazione ed Editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Secondo Nuovo IMAIE tale accordo pregiudicava i diritti degli artisti della musica iscritti all’Istituto poiché ITSRIGHT avrebbe incassato da SCF, in base a criteri non meglio chiariti, un acconto di 1 milione e 500mila euro, su un totale di quota artista maturato da SCF successivamente al 1 gennaio 2012 pari a circa 19 milioni 500mila euro. Nel medesimo accordo, peraltro, la stessa ITSRIGHT avrebbe rinunciato a favore di SCF, a titolo forfettario, al 40% delle somme dovute agli artisti, presupponendo che molti di essi avessero ceduto il proprio diritto e che, comunque, una buona parte delle registrazioni in circolazione si riferissero ad artisti USA (ove il compenso non è riconosciuto). Inoltre, si riconoscevano a SCF spese di gestione pari al 10% e – per la prima volta – il diritto di trattenere tale 40% anche sui compensi per copia privata maturati.

L’accordo avrebbe preveduto inoltre che il produttore mandante di SCF (quello che deve versare il compenso all’artista) potesse scegliere chi fosse l’intermediario dell’artista. Potesse, cioè, scegliere che le somme dovute fossero intermediate non dalla collecting scelta dall’artista, ma da quella che arbitrariamente il medesimo produttore fonografico individuava.

A seguito dell’udienza di verifica, svoltasi prima delle vacanze natalizie, il Tribunale di Roma, nella persona del dott. Giuseppe Cricenti, con ordinanza depositata il 9 gennaio scorso, ha sblottato le somme sequestrate.

Il Giudice, come purtroppo molte volte nei provvedimenti di urgenza, ovvero in quei giudizi dove si richiede l’applicazione urgente di una misura cautelare, non si è probabilmente sentito di entrare nel merito delle questioni, sostenendo (come obiettivamente è) che “le norme che disciplinano la ripartizione dei compensi ad autori interpreti ed esecutori… costituiscono, allo stato, un complicato sistema di regole, soggetto ad interpretazioni non necessariamente univoche“, che l’autonomia contrattuale delle parti fosse salva e pertanto non esistesse il “fumus” per concedere il provvedimento cautelare.

Siamo soddisfatti della decisione del giudice che ha accolto le nostre posizioni riconoscendo la legittimità delle azioni poste in essere da SCF e ItsRight, per dare attuazione alle liberalizzazioni nel settore degli artisti e sbloccando così le somme di competenza degli artisti interpreti“, ha dichiarato Enzo Mazza, Presidente SCF. “Queste potranno quindi essere ripartite agli aventi diritto”.

La decisione del Tribunale di Roma conferma la piena legittimazione dell’accordo stipulato da ITSRIGHT con SCF. Siamo finalmente pronti a dimostrare che la concorrenza è solo a vantaggio degli artisti, distribuendo agli aventi diritto i compensi che Nuovo Imaie ha cercato in tutti i modi di congelare nel tentativo, di fatto, di riaffermare la propria posizione di dominio sul mercato“, commenta Gianluigi Chiodaroli, Presidente di ITSRIGHT.

Il Nuovo Imaie è e sarà sempre al fianco degli artisti e finché avrà aria per respirare lotterà perché venga loro riconosciuto il diritto di scegliere chi gestisce i loro compensi. Ribadiamo che con l’introduzione del sistema liberalizzato, il legislatore ha voluto attribuire all’artista la facoltà di decidere da chi essere rappresentato, principio sacrosanto calpestato dall’accordo tra SCF e Itsright” commenta l’Avv. Andrea Miccichè, Presidente di NUOVO IMAIE.
Vantaggi per l’artista? Nessuno. Vantaggi per il produttore? 40% in più, sottratto dalle tasche degli artisti con facoltà di decidere per loro conto l’intermediario che offre le condizioni peggiori.
Noi non permetteremo mai che prevalga la legge del più forte, i nostri artisti lo sanno, sono e saranno al nostro fianco a sostegno di qualsiasi iniziativa, come dimostrano le centinaia di lettere che ci spingono ad andare avanti nella nostra mobilitazione.
Siamo in attesa che la politica faccia il suo, consentendo a noi tutti di poter operare in uno scenario praticabile.
Indietro non si torna, chi ha fatto delle scelte se ne assumerà tutte le responsabilità, difenderemo gli artisti fino alla fine.

In questa situazione, dove il Governo nicchia e non si prende le sue responsabilità per aver liberalizzato il mercato senza aver dato delle regole, la battaglia è appena iniziata. E’ prevedibile che Nuovo IMAIE presenterà il reclamo contro l’ordinanza del Tribunale, come è prevedibile che la questione sarà poi oggetto di un giudizio ordinario.

Trovare una soluzione normativa alla vicenda è, tutto sommato, semplice: non c’è motivo che le somme spettanti agli artisti siano incassate dai produttori fonografici e non dagli artisti direttamente. Per far sì che questo succeda, sarebbe necessario modificare l’art. 73 della legge sul diritto d’autore, che stabilisce che l’esercizio del diritto spetta al produttore (per le comunicazioni al pubblico del fonogramma), e l’art. 71-octies comma 1 l.d.a., che stabilisce che la S.I.A.E. corrisponde il 50% dei compensi per copia privata sempre al produttore, il quale, entro sei mesi, deve distribuire il 50% agli artisti interpreti ed esecutori.

Su Giovanni d'Ammassa

Avvocato con studio in Milano dal 1997, coltiva sin dall'Università lo studio e l’insegnamento del diritto d’autore. Fonda Diritttodautore.it nel 1999. Appassionato chitarrista e runner.

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