Con sentenza n. 29/2015, la Corte d’Appello di Milano, nella causa tra Yahoo! e Reti Televisive Italiane Spa, ha ribadito il principio che le piattaforme di video sharing non sono responsabili della pubblicazione da parte degli utenti di video tutelati dal diritto d’autore, pur essendo tenute a rimuoverli, ma solo in presenza di segnalazioni “qualificate, puntuali e circoscritte”.
La sentenza d’appello ribalta la decisione di primo grado, ove era stato stabilito che la diffusione, da parte di Yahoo!, di brani e filmati da programmi TV costituiva violazione dei diritti del titolare del diritto d’autore. Secondo il Tribunale Yahoo non avrebbe potuto godere del “safe harbour” prevista dalla direttiva europea 2000/31/Ce sul commercio elettronico, in quanto hosting provider “attivo” e non “passivo”, poiché aveva gli strumenti e le funzioni per trattare i contenuti.