BPI (British Phonographic Industry) ha ottenuto dall’Alta Corte britannica l’autorizzazione a ottenere dai service provider i nominativi di 31 individui accusati di avere messo a disposizione una grande quantità di file attraverso la Rete attraverso sistemi P2P.
Secondo quanto previsto dalla proceduta britannica gli ISP hanno 14 giorni di tempo per fornire a BPI i nomi dei sospetti.
Questa azione fa seguito a un’altra tornata di azioni legali precedentemente realizzata dall’associazione che secondo i dati rivelati dalla stessa ha portato a concludere con successo 23 casi su 26.
La redazione (Raimondo Bellantoni)