Nuova offensiva contro il file sharing illegale

IFPI ha coordinato una nuova serie di azioni volte a combattere il fenomeno del file sharing illegale. Il risultato dell’operazione è stato l’avvio di 963 azioni legali contro altrettanti soggetti in 11 Paesi sia europei che asiatici.
In Europa oltre ad Austria, Danimarca, Francia; Germania, Italia e Gran Bretagna coinvolte in una precedente operazione condotta nel corso del 2004, sono state interessate nel corso dell’attività svolta quest’anno Olanda, Finlandia, Irlanda e Islanda.
Anche il Giappone ha annunciato di avere aderito all’iniziativa contro il file sharing illegale.
Soggetti coinvolti nell’azione sono oltre all’ormai notissimo Kazaa, anche nuovi sistemi recentemente affermatisi come eDonkey e eMule, o servizi quali Gnutella ( Bearshare, Limewire), OpenNap, WinMX e Winny, DirectConnect e BitTorrent.
A un anno dalle prime azioni legali intentate contro utenti dei predetti sistemi, rei di avere scambiato illegalmente file, già 246 persone hanno corrisposto indennizzi o sanzioni. Da una analisi dei soggetti coinvolti nella operazione (cittadini per la maggior parte compresi tra i 20 e i 35 anni) è emersa una decisa eterogeneità degli autori delle violazioni che vede coinvolti anche giudice tedesco e un consigliere comunale locale britannico.
In Italia alle 37 azioni legali del 2004 si sono aggiunti nel corso dell’anno altri 26 procedimenti. Come nel resto dei Paesi interessati anche nel nostro una parte dei cittadini (il 20%) contro i quali si è proceduto lo scorso anno, hanno già versato sanzioni amministrative.
IFPI ha promosso anche un recentissima campagna di grande impatto. Il numero di file musicali scaricati illegalmente in Germania nell’arco del 2004 si è ridotto del 35%, 382 milioni di file scaricati rispetto ai 602 milioni dell’anno precedente. Il mercato musicale tedesco è stato danneggiato dal file-sharing illegale e ha registrato molte azioni legali, come del resto in ogni altro Paese europeo. L’indagine, condotta su un campione di 10 mila individui, è stata realizzata dalla GFK con l’IFPI tedesca nel mese di marzo ed è la ricerca più aggiornata in materia.
Kazaa, conosciuto come la più grande piattaforma di servizi file-sharing, ha registrato tra i propri abbonati un calo di adesioni intorno al 45% ( da 4.2 a 2.3 milioni di utilizzatori) in concomitanza con l’inizio delle notifiche e delle campagne legali.
IFPI avverte che seguiranno ulteriori cause legali in più Paesi. Un rilevante numero di industrie in Spagna e Svezia, pesantemente danneggiate dalla pirateria, con una diminuzione delle vendite quest’anno del 12.5% e, nell’anno precedente, del 18%, hanno inviato instant messaging a tutti coloro che apparivano come potenziali distributori di musica illegale in rete. Nelle stesso periodo di tempo più di 6 milioni di instant messaging sono stati inviati a persone che utilizzavano servizi di file-sharing in 10 Paesi al di fuori degli Stati Uniti.
Gli effetti della campagna mostrano:
Il notevole impatto sul file-sharing nonostante l’aumento di penetrazione della banda larga. Complessivamente il numero di file illegali su internet, ha subito un calo vertiginoso, passando da 1.1. miliardi nell’aprile del 2003 a 870 milioni nel 2005, con una diminuzione del 21%. Nello stesso periodo la penetrazione della banda larga è cresciuta del 75%, passando da 80 a 140 milioni di utenti a livello mondiale.
I servizi legali di musica ondine sono cresciuti in maniera esponenziale l’anno scorso, arrivando a 200 milioni di pezzi scaricati in USA e Europa contro i 20 milioni del 2003. Il numero di siti ondine dove gli utenti possono acquistare musica legale hanno raggiunto quota 150 in Europa e più di 230 in totale, contro i 50 dell’anno prima.
Si nota un cambio di rotta da parte dell’opinione pubblica nei confronti del file-sharing illegale. Grazie ad una corretta campagna pubblicitaria via internet, tramite campagne di artisti, messaggi istantanei e cause legali, 7 persone su 10 sanno che il file-sharing senza permesso del possessore del copyright è illegale.
John Kennedy, Presidente e CEO di IFPI ha dichiarato: “il primo anno di azioni svolte per fermare il file-sharing illegale non è stato particolarmente felice, tanto da non essere celebrato. Quando però si osserva l’impatto delle campagne di sensibilizzazione messe in atto l’anno scorso, non si può non essere ottimisti”.

La redazione

Su Giovanni d'Ammassa

Avvocato con studio in Milano dal 1997, coltiva sin dall'Università lo studio e l’insegnamento del diritto d’autore. Fonda Diritttodautore.it nel 1999. Appassionato chitarrista e runner.

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