Australia: RIAA a caccia dei patrimoni personali dei manager coinvolti nell’affare Kazaa

La battaglia in atto tra RIAA e le aziende ritenute responsabili dalla stessa delle violazioni di copyright perpetrate attraverso il sistema P2P Kazaa si arrichisce di un nuovo elemento.
Tony Bannon, infatti, legale del network delle major ha infatti richiesto alla Corte Federale australiana di emettere una ordinanza affinché i predetti manager comunichino ai magistrati la quantità e la qualità dei loro beni all’interno del Paese e all’estero.
Bannon ha infatti comunicato alla Corte di avere rilevato alcune manovre volte a distogliere i beni dal patrimonio degli uomini d’affari allo scopo di sottrarli agli effetti di una eventuale azione di responsabilità nei loro confronti.
Mary Still avvocato della controparte ha negato la realizzazione delle manovre elusive, affermando che i professionisti non hanno intenzione di disporre del loro patrimonio al di fuori della normale gestione fino a quando la Corte non abbia deciso in relazione a eventuali responsabilità degli stessi.
L’avvocato ha anche precisato che i suoi assistiti non hanno alcun obbligo di natura legale che li costringa a rivelare quanto richiesto alla Corte.

La redazione (Raimondo Bellatoni)

Su Giovanni d'Ammassa

Avvocato con studio in Milano dal 1997, coltiva sin dall'Università lo studio e l’insegnamento del diritto d’autore. Fonda Diritttodautore.it nel 1999. Appassionato chitarrista e runner.

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