BSA, Business Software Alliance, l’associazione che rappresenta le aziende produttrici di software e di informatica, ha partecipato alla conferenza stampa indetta il 6 maggio scorso dal Senatore Fiorello Cortiana, nel corso della quale lo stesso senatore Cortiana (Verdi), l’onorevole Gabriella Carlucci (Forza Italia), relatrice del testo alla Camera, e la senatrice Maria Chiara Acciarini (DS) hanno concordemente riconosciuto che il testo attuale del decreto legge Urbani contiene vistosi errori e si sono impegnati a modificarlo.
Fra le disposizioni maggiormente criticate vi sono, come osservato con forza da BSA nei giorni scorsi:
– la previsione di una sorta di “bollino virtuale” sulle opere dell’ingegno circolanti in rete;
– la quadruplicazione del compenso per copia privata su hardware e software.
Si tratta in entrambi i casi di norme incompatibili con la vigente legislazione comunitaria ed internazionale, oltre che palesemente distorsive per il mercato italiano: basti pensare che il consumatore italiano si troverà a pagare quattro volte per la possibilità teorica di fare una copia privata digitale; e che la messa a disposizione di contenuti on-line sul territorio italiano sarà gravemente ridotta o del tutto compromessa a causa degli oneri legati all’introduzione del “bollino virtuale”.
Alla luce di ciò i parlamentari presenti si sono impegnati ad introdurre gli emendamenti richiesti nel testo finale che verrà sottoposto all’approvazione del Senato il prossimo 18 maggio 2004. Nell’ipotesi che tale operazione si riveli impossibile, i parlamentari si sono impegnati ad individuare in ogni caso la sede legislativa più opportuna e tempestiva per correggere le norme criticate.
BSA prende atto del riconoscimento dei limiti insiti nel testo approvato dalla Commissione e loda l’impegno espresso dalla maggioranza e dall’opposizione. Chiede tuttavia con forza che questo impegno si traduca nella soppressione dei commi 1, 8 e 9 dal testo del decreto Urbani nel corso della votazione che si terrà presso il Senato il prossimo 18 maggio; auspica che in ogni caso sia emanato quanto prima un provvedimento legislativo che ri-disciplini la materia in oggetto, eliminando l’obbligo di apporre il cd. bollino virtuale e riportando il compenso per copia privata in linea con il recepimento italiano della legislazione CE nella materia (d.lgs. 68/2003).
La redazione