Entertainment Software Association (ESA) ha espresso tutta la propria soddisfazione per la condanna di Biren Amin, proprietario della catena di vendita Pandora’s Cube, individuata come uno dei maggiori punti di commercializzazione di giochi piratati e consolle modificate.
Amin è stato condannato a cinque mesi di prigione e tre anni di libertà vigilata, a una sanzione pecuniaria di circa 250.000 dollari, nonché a 80 ore di servizi sociali.
L’imprenditore è l’ultimo soggetto a essere riconosciuto colpevole. In precedenza, infatti tre collaboratori di Amin erano stati condannati per le predette azioni illegali.
I quattro soggetti, modificando e commercializzando prodotti per i quali erano state rimosse le protezioni realizzate dai produttori originali, hanno agito in violazione dell’ormai notissimo Digital Millennium Copyright Act (DMCA) che vieta espressamente l’aggiramento delle predette protezioni.
La redazione (Raimondo Bellantoni)