Universal Music International ha proposto le proprie motivazioni alla Commissione Europea a complemento dell’azione legale contro le società europee di gestione economica dei diritti degli autori.
L’azione aveva avuto origine lo scorso anno nei confronti di BIEM (Bureau International des Sociétés Gérant les Droits d’Enregistrement et de Reproduction Mécanique) e delle società facenti parte dell’associazione che svolgono attività di raccolta e distribuzione dei diritti di riproduzione fonomeccanica.
La percentuale di tali diritti calcolata sul totale dell’importo del prezzo al pubblico è pagata dalle case discografiche alle società facenti parte di BIEM. Le case discografiche pagano una somma pari a circa 600 milioni di Euro annui.
Universal accusa BIEM e le società da essa rappresentate di aver agito scorrettamente in violazione delle previsioni della legge antitrust. La percentuale delle royalty da versare pari all’11% è considerata una delle più alte a livello mondiale.
Tale percentuale secondo quanto asserito da Universal penalizza le case discografiche non permettendo loro di praticare una politica di prezzi e di prodotto competitiva.
La redazione