Tempo di bilanci (positivi) in casa Apple

I dati parlano chiaro: tra dicembre 2003 e luglio 2004 la Apple deteneva il 70% del mercato dei downloads di brani musicali, grazie al suo negozio on-line iTunes.
“Sono stati i primi ad aprire la strada, ed ora è solo naturale che siano ancora i primi a condurre le danze”, dice l’analista Mike Goodman, dello Yankee Group.
Stando agli analisti, l’unico vero competitor di iTunes, a tutto luglio 2004 è Napster, con uno share dell’11%.
Occorre però rilevare che la casa di Cupertino trae guadagni a dir poco marginali dal servizio di download a pagamento di brani musicali: solo pochi centesimi di dollaro per ogni brano scaricato. Ciò che realmente ha apportato significativi profitti è il gadget che sempre più giovani americani vogliono avere: l’iPod, il lettore di file MP3 che già il 16% degli studenti degli Stati Uniti d’America possiede, e che un ulteriore 25% dichiara di voler comprare nel breve termine. E questo nonostante di competitors sul mercato dell’hardware musicale non manchino.
Paradossalmente però solo l’8%degli intervistati ha dichiarato di voler acquistare musica in formato digitale in un futuro prossimo. Il fatto infatti rimane che il vero competitor con cui iTunes deve tuttora fare i conti sono e rimangono i canali di peer-to-peer: se i due terzi degli studenti intervistati hanno dichiarato di aver acquistato brani musicali da servizi a pagamento, i tre quarti dello stesso numero di studenti ha candidamente affermato di fare uso di servizi quali KaZaa e Limewire.

La redazione (Alessandro di Francia)

Su Giovanni d'Ammassa

Avvocato con studio in Milano dal 1997, coltiva sin dall'Università lo studio e l’insegnamento del diritto d’autore. Fonda Diritttodautore.it nel 1999. Appassionato chitarrista e runner.

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