Il giudice federale Jed S. Rakoff ha condannato ieri a New York la società MP3.com Inc al pagamento, nel peggiore dei casi, della somma di 250 milioni di dollari a favore della Universal Music Group, al più grande casa discografica del mondo, per violazione dei diritti d’autore.
Secondo il giudice americano, il servizio my.mp3.com, che permette agli utenti di scaricare in Internet in formato mp3 i CD precedentemente acquistati, per poi ascoltarli, combinato con il software fornito dal sito MP3.com, viola i diritti d’autore.
Il giudice, con una condanna particolarmente severa, ha valutato il danno in 25.000 dollari per ciascun CD copiato illegalemente. Per legge il risarcimento poteva giungere sino alla astronomica somma di 150.000 dollari per CD.
La battaglia legale prosegue per calcolare il numero esatto di CD della Universal presenti nel database di MP3.com. Secondo la casa discografica, sono oltre 10.000, secondo MP3.com sono circa 4.700. Dal numero dei CD dipende l’ammontare esatto del risarcimento.
E’ possibile che le due società giungano a un accordo, come in precedenza è avvenuto tra MP3.com e Warner, BMG, EMI e Sony (con quest’ultima lo scorso 21 agosto).
Le cose non vanno tanto bene neanche in borsa, dove negli ultimi dodici mesi MP3.com ha perso il 90% del valore delle proprie azioni.La redazione