MPA (Motion Picture Association), rappresentante dei più grossi studi cinematografici americani, ha reso noto mercoledì di aver raggiunto un accordo stragiudiziale con la Zhanjiang Huali Jinyin Video Co. Ltd. e la Fujian Province Literature Audio and Video Publishing House, le quali hanno acconsentito a pagare una multa di 125,000 yuan ($15,100) e a smettere di copiare il format televisivo “Growing Pains” (in Italia uscito col titolo “Genitori in blue jeans”).
La causa era stata iniziata lo scorso gennaio proprio dalla MPA a nome del proprietario della stessa serie TV, nonché membro della Warner Bros., una associata della Time Warner Inc.
Gli avvocati delle parti convenute hanno anche acconsentito a rendere scuse formali e a controllare presso l’ufficio di Beijing della MPA prima di copiare qualunque altro format o film in cui la MPA abbia un interesse.
“Questo accordo stragiudiziale dimostra ancora una volta che il diritto d’autore gode di una tutela forte presso le corti di giustizia, e che di conseguenza le violazioni dello stesso non possono e non devono restare impunite”, ha affermato Mike Ellis, direttore di zona per la MPA per l’Asia-Pacifico.
Quest’ultima non è stata infatti che l’ultima di una lunga serie di cause intentate a partire dallo scorso gennaio dalla MPA contro società cinesi che illegalmente copiano per poi rivendere film e format TV protetti dal diritto d’autore.
Tutte le cause sono state risolte, sia in giudizio che stragiudizialmente, con risultati simili a quest’ultima.
Lo scorso anno la pirateria di opere cinematografiche in Cina era al 95 percento, con un costo totale per l’industria cinematografica $178 milioni all’anno, stando alle stime della MPA, che rappresenta tra gli altri la Walt Disney Co., la News Corp., la 20th Century Fox, la Viacom, la Paramount Pictures e la Columbia Tristar Pictures.
La redazione (Alessandro Di Francia)