La durata dei diritti connessi degli artisti interpreti esecutori estesa a 70 anni’

Il Consiglio dei Ministri dell’Unione Europea sta per approvare un emendamento alla Direttiva 2006/116/UE al fine di estendere in tutta Europa la protezione dei diritti connessi degli artisti interpreti esecutori da 50 a 70 anni (dalla prima fissazione dell’interpretazione).
L’estensione consentirebbe di evitare che una serie di registrazioni, come quelle dei Beatles e dei Rolling Stones, cadano in pubblico dominio nei prossimi anni.
Inoltre verrebbe creato un fondo per i musicisti di studio e verrebbe introdotto il principio “use it or lose it”, ovvero l’obbligo di utilizzare le registrazioni di parte dei produttori, in caso contrario gli artisti potrebbero richiedere la restituzione dei diritti.
Frances Moore, amministratore delegato di IFPI, ha dichiarato: “La direttiva darebbe in Europa agli artisti e produttori il giusto trattamento che meritano. Estendere la durata della protezione a 70 anni consente di ridurre il divario tra l’Europa e i suoi partner internazionali e di migliorare le condizioni per l’investimento in nuovi talenti”.
Diversi Stati membri si sono opposti all’estensione di durata. Uno studio del 2007 del governo britannico, condotto da Andrew Gowers, ex direttore del Financial Times, ha concluso che l’estensione del copyright porterebbe beneficio a pochi artisti e aumenterebbe i costi per i consumatori.
La Svezia, che ha nel Parlamento europeo due membri del Partito Pirata, rimane il più grande avversario al cambiamento.

Su Giovanni d'Ammassa

Avvocato con studio in Milano dal 1997, coltiva sin dall'Università lo studio e l’insegnamento del diritto d’autore. Fonda Diritttodautore.it nel 1999. Appassionato chitarrista e runner.

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