Rispondendo alle sollecitazioni della British Phonographic Industry (BPI) (leggi la nostra notizia dell’11 luglio), Tiscali e Cable & Wireless hanno dichiarato che sospenderanno gli utenti che saranno sorpresi a condividere illegalmente opere tutelate dal diritto d’autore.
“Chi condivide illegalmente deve sapere che la propria connessione a Internet è a rischio nel momento in cui viola la legge. Ciò è chiaramente previsto nelle condizioni generali di contratto di ciascun ISP. Non possiamo che approvare il fatto che Tiscali e Cable & Wireless faranno valere tale clausola” ha dichiarato Peter Jamieson, presidente di BPI.
L’altro ieri Cable & Wireless ha diffuso un comunicato ove ha affermato che chiuderà tutti gli account che sono stati usati per il filesharing illegale. Tiscali, alla quale è stato inviato materiale probatorio sull’attività illegale di 16 utenti, ha a sua volta dichiarato di aver dato a questi un termine di sette giorni per fornire spiegazioni, oltre il quale applicheranno le clausole contrattuali e sospenderanno il servizio. Non solo, l’apertura di Tiscali verso l’industria musicale britannica è totale: “dateci i dettagli e lavoreremo insieme a voi e alla polizia”, ha dichiarato l’addetto stampa di Tiscali Richard Ayres.
Commenta la notizia Enzo Mazza, Presidente di FIMI: “mentre in Italia gli ISP gridano allo scandalo perché soltanto si è osato chiedere una collaborazione contro la pirateria digitale nell’ambito del P@tto di Sanremo, nel Regno Unito grandi società di telecomunicazione sembrano seguire la strada più utile per il decollo di un mercato legittimo dei contenuti. E’ ora che le grandi imprese di telecomunicazione dicano anche in Italia se stanno con la pirateria o contro, senza annunciare vuoti principi o sostenenere codici di autoregolamentazione che sono la foglia di fico per il dilagare della pirateria digitale”.