Secondo un’approfondita indagine condotta da Jupiter nell’agosto 2002 sul comportamento dei consumatori di musica, e facendo un confronto con i risultati dello stesso tipo di ricerca effettuata, l’anno precedente, la masterizzazione di brani scaricati dalla Rete e il ripping (processo consistente nell’estrarre su un PC file audio da un CD) hanno avuto un lieve incremento, mentre l’attività di filesharing si è sviluppata in misura maggore.
Dall’indagine risulta che una discreta minoranza della sfera adulta di utenti online continua a praticare ognuna di queste attività – più precisamente, il 19% la masterizzazione, il 17% il ripping ed il 12% il filesharing – le quali sono invece sempre più diffuse tra gli utenti di età compresa tra i 18 ed i 24 anni.
Risulta, altresì, cresciuto dell’1% – dall’11% del 2001 al 12% del 2002 – il numero di appassionati di musica online che affermano di aver ridotto le spese relative a prodotti musicali e, tra costoro, la maggior parte è rappresentata da giovani di età compresa tra i 18 ed i 24 anni. Circa un terzo, poi, di coloro che praticano il filesharing ha dichiarato di aver ridotto le spese in seguito all’inizio di tale attività .
Dall’indagine emerge, infine, la maggiore popolarità dei siti musicali che offrono servizi rispetto a quelli delle case discografiche, che sono molto meno visitati sia dagli appassionati di musica online, sia da coloro che la acquistano. Circa un terzo degli appassionati di musica ha tuttavia dichiarato di non aver alcun interesse per i servizi di musica online a pagamento, mentre la maggior parte degli interpellati ritiene tali servizi fondamentali.
Simona Leo