Ebbene sì. Giorno dopo giorno non facciamo che leggere (e, per quanto riguarda dirittodautore.it) dare notizia di nuove battaglie legali portate avanti con sempre maggior determinazione dalle parti lese dallo scambio di file protetti da diritto d’autore attraverso i canali del peer-to-peer, e di come questa campagna di dissuasione stia portando finalmente i suoi frutti in termini di una sensibile diminuzione di utenze dei canali P2P.
Ma le ultime notizie sembrano invece dipingere uno scenario diverso e il P2P non sembra agonizzare come preconizzato.
Anzi, un recente studio condotto sul fenomeno da ricercatori dell’Università della California e dalla Cooperative Association for Internet Data Analysis ed intitolato ‘Is P2P dying or just hiding'”, che verrà presentato all’IEEE Globecom 2004 il prossimo mese, dimostra, dati alla mano, che non solo il traffico su rete del peer-to-peer rappresenta una grossa fetta del traffico globale, ma anche che è destinato ad aumentare ulteriormente nel futuro.
Dunque gli studi secondo i quali l’uso di questi canali era diminuito drasticamente (si parlò anche di un -50%) dacché la RIAA aveva iniziato a citare in giudizio utenti che scambiavano file protetti dal diritto d’autore senza averne il permesso, sarebbero stati errati. I ricercatori hanno precisato che ciò sarebbe stato causato da osservazioni fatte solo su determinati canali P2P, quali KaZaa e Gnutella.
Questo nuovo studio ha invece tenuto sotto osservazione per più di un anno (da agosto del 2002 a gennaio del 2004) i pacchetti di dati che sono stati scambiati attraverso i maggiori Internet Service Providers degli Stati Uniti d’America.
La redazione (Alessandro di Francia)