Il Sole24ore ha intervistato Francis Moore, Executive Chief di IFPI, l’organizzazione che ogni anno pubblica il report sui dati del music business a livello globale.
L’intervista ha affrontato temi come il difficile passaggio dall’analogico al digitale e il successo dei discografici che sono riusciti ad “educare” il pubblico allo streaming “legale” di musica, uscendo dalla crisi.
Uno dei punti più significativi della discussione ha riguardato la Direttiva Copyright, su cui la Moore ha espresso un parere estremamente positivo, considerandola il primo atto legislativo a livello mondiale che, se fedelmente applicato, sarà in grado di colmare il value gap nello sfruttamento di contenuti creativi tra i service provider e gli aventi diritto.
Molto interessante anche il ruolo sempre più determinante di intelligenza artificiale e big data.
Le case discografiche in particolare usano i dati per misurare le tendenze e il coinvolgimento dei fan, su cui elaborano le proprie strategie anche in tema di lancio degli artisti.
Se quindi il futuro è sempre più dell’Intelligenza Artificiale, si spera che almeno questi “robot” siano intonati!
Ma il talento umano è davvero sostituibile? Ai posteri l’ardua sentenza.
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