I musicisti australiani pretendono maggiori compensi per la musica inserita nei film

Un duro scontro si sta materializzando tra una coalizione di aziende proprietarie di sale cinematografiche e una agenzia di gestione collettiva australiana.
Australian Performing Rights Association ha infatti richiesto di aumentare del 257% il fee dovuto per concedere l’utilizzo delle opere musicali dei propri associati inserite all’interno delle pellicole cinematografiche.
Alla richiesta si oppongono invece le aziende predette del settore cinematografico che hanno adito la Australian Competition and Consumer Commission per bloccare la proposta.
I proprietari delle sale cinematografiche indipendenti temono che l’aumento del compenso ai compositori si rifletterebbe nel prezzo del biglietto, mettendo a rischio la loro posizione nel mercato.
APRA sostiene inoltre che la questione non sia di competenza dell’ACCC ma debba essere trattata dal Tribunale che decide in materia di Copyright.

La redazione (Raimondo Bellantoni)

Su Giovanni d'Ammassa

Avvocato con studio in Milano dal 1997, coltiva sin dall'Università lo studio e l’insegnamento del diritto d’autore. Fonda Diritttodautore.it nel 1999. Appassionato chitarrista e runner.

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