Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, l’Ufficio Brevetti tedesco ha consigliato l’istituzione di una imposta di 12 euro in capo a ogni Personal Computer venduto, quale contropartita delle royalty perse dai titolari dei diritti a causa della realizzazione di copie digitali.
Il suggerimento è stato accolto con una decisa resistenza da parte dei produttori di PC, molti dei quali realizzano la propria attività con margini molto esigui in quanto basano il proprio profitto sul numero dei pezzi commercializzati.
Tale tipo di imposizione fiscale esiste già in ambito europeo in relazione ad altre tipologie di prodotti, in particolare quelli deputati alla copia dei contenuti.
European Information and Communications Trade Association (EICTA) e le società del settore IT e delle telecomunicazioni hanno già fatto presente che tali costi rischiano di riversarsi direttamente sul consumatore finale e, quindi, suggeriscono di sviluppare soluzioni tecniche per ovviare al problema della pirateria.
La redazione (RB)