Il 2 ottobre scorso è stata approvata la direttiva che consentirà a tutti i Paesi dell’Unione di applicare agli ebook e alle pubblicazioni digitali la stessa aliquota IVA dei libri cartacei, ovvero il 4% .
Finora, infatti, una direttiva del 2006 (Direttiva 2006/112/CE del Consiglio del 28 novembre 2006, relativa al sistema comune d’imposta sul valore aggiunto) prevedeva un’IVA minima del 15 per cento sui libri digitali, mentre per i libri cartacei così come per giornali e riviste, erano consentite anche imposte agevolate fino al 5 per cento e in alcuni casi anche minori o pari a zero.
In Italia già dal 1° gennaio 2015 un provvedimento contenuto nella legge di stabilità voluto dall’allora ministro Franceschini, consentiva di applicare agli ebook la stessa IVA dei libri di carta: il 4% e non più il 22%.
In altri Paesi come la Francia e il Lussemburgo si erano già adottate regole simili, (gli ebook sono tassati al 3 per cento in Francia e il 5,5 per cento e in Lussemburgo).
“È una grande vittoria per l’Italia e per tutti i lettori europei”. È il primo commento del presidente dell’Associazione Italiana Editori (AIE) Riccardo Franco Levi dopo il via libera dell’Ecofin alla proposta.
“L’Europa segue la direzione presa dall’Italia, che dal 1 gennaio 2015 ha scelto di applicare l’Iva al 4% – e non più al 22% – per i libri digitali come per i libri di carta” prosegue Levi. “Segna così la sua grande vittoria, partita con la campagna di AIE #unlibroèunlibro e divenuta un’intera battaglia italiana grazie al sostegno del governo, in una direzione coraggiosa quando in Europa questa era una posizione minoritaria. È grazie a questo grande gioco di squadra che oggi tutti i lettori europei, sia su carta sia su ebook, avranno gli stessi diritti”.