L’associazione di categoria che rappresenta le stazioni radio commerciali in Australia, Commercial Radio Australia, si è opposta all’introduzione di un aumento dei compensi che le radio devono versare a favore delle industrie fonografiche e degli interpreti per la trasmissione dei brani musicali, attualmente fissato nell’1% dei ricavi lordi incassati dalle radio. Le radio lamentano infatti che un aumento di tali compensi condannerebbe molte stazioni al fallimento.
Di parere opposto l’associazione dei fonografici e degli artisti australiani, la Phonographic Performance Company of Australia, che ritiene anacronistico il tetto dell’1% introdotto nel 1969 con la riforma del diritto d’autore e che rappresenterebbe, secondo la PPCA, una vera e propria forma di sussidio legale all’industria radiofonica. La PPCA, che raccoglie i compensi dalle radio e li ridistribuisce agli aventi diritto, auspica l’innalzamento del c.d. ‘copyright cap’ a livelli equiparabili a quelli vigenti all’estero, che vanno dal 2 al 4%.
La redazione (Marco Bertani)