Conclusa la missione dei trenta editori italiani in Cina. L’Italia dei libri ritornerà in modo massiccio per la Fiera del libro di Pechino

“E’ grande l’attenzione del mondo cinese per l’editoria italiana, addirittura superiore a quanto immaginassimo”. E’ di “piena soddisfazione” il bilancio del presidente dell’Associazione Italiana Editori (AIE) Federico Motta al termine della missione che ha portato dal 24 febbraio al 4 marzo una trentina di editori in Cina per conoscerne nei dettagli la realtà . L’iniziativa, organizzata dall’Istituto nazionale per il Commercio Estero (ICE) in collaborazione con l’AIE, costituiva anche uno degli appuntamenti istituzionali con cui veniva chiuso ufficialmente l’Anno dell’Italia in Cina.
Gli editori italiani – dal settore narrativa a quello scolastico, da quello scientifico a quello dell’arte e in particolare a quello per ragazzi ” hanno visitato biblioteche e librerie, incontrato i massimi esponenti politici, i loro omologhi cinesi e i rappresentanti di tutta la filiera per stringere ulteriormente le relazioni partite con la partecipazione alla Fiera del libro di Pechino nel 2006: “L’editoria italiana cerca sempre nuovi mercati: quello cinese ormai è diventato per noi irrinunciabile ” ha proseguito Motta ” Questo viaggio ci ha dimostrato non solo la grande attenzione rivolta alle nostre produzioni ma soprattutto la richiesta fortissima per il nostro settore dell’editoria per ragazzi, della psicologia applicata, del management e dell’insegnamento delle lingue straniere, dei libri di viaggio e svago, del lifestyle (bellezza, cosmetica, moda, cucina) e di quelli d’arte, architettura e design. E’ presto ovviamente per parlare di contratti conclusi ma si sono avviati scambi che in prospettiva possono risultare davvero importanti”.
Quello cinese è infatti un mercato enorme a cui vendere diritti e in cui i libri di testo (scolastici e universitari) costituiscono quasi il 50% della produzione editoriale e in cui il segmento dei libri per l’infanzia (sono 200milioni i piccoli lettori cinesi) copre il 20% del totale del business del copyright dei libri, costituendo la parte più vivace e interessata allo scambio di diritti. Oggi la Cina è un paese sempre più aperto e soggetto alla cultura straniera: non a caso il libro più letto è il Codice da Vinci di Dan Brown, Harry Potter ha aperto la strada ai best seller anche nel segmento bambini e ragazzi e Stati Uniti e Regno Unito hanno scalzato ” in fatto di import di diritti d’autore ” Hong Kong e Taiwan: “La missione ha confermato l’esistenza di un grande potenziale ” ha confermato il Direttore di ICE Pechino Antonino Laspina – Per tradurlo in business reale, occorre costruire una strategia di forte impegno almeno nel medio periodo”.
“C’è spazio per l’Italia ma soprattutto c’è richiesta per le produzioni italiane ” ha concluso Motta ” Ecco cosa abbiamo imparato da questa missione. E per questo non ci fermeremo qui”.
Prossimo appuntamento per consolidare l’avvio delle trattative sarà quindi la Fiera del Libro di Pechino, a cui l’Italia ” grazie all’ICE ” si presenterà in modo massiccio.

Su Giovanni d'Ammassa

Avvocato con studio in Milano dal 1997, coltiva sin dall'Università lo studio e l’insegnamento del diritto d’autore. Fonda Diritttodautore.it nel 1999. Appassionato chitarrista e runner.

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