Australia: il governo propone di aggiornare la legge sul copyright

Il 14 ottobre 2011 scorso l’Attorney General australiano ha pubblicato un documento di consultazione che propone di ampliare la portata del ‘sistema di safe harbor’ contenuto nel Copyright Act del 1986 (Cth). Il sistema mira a incoraggiare la cooperazione tra i fornitori di servizi di trasporto (CSP) e proprietari di diritti d’autore nella deterrenza delle violazioni del copyright sulle reti di tali provider.
Nell’attuale sistema di safe harbour, introdotto nel Copyright Act nel 2006, ai CSP è fornita una protezione da alcuni rimedi concessi contro gli stessi per le violazioni del copyright, purché siano soddisfatte determinate condizioni. Il regime è limitato nella sua applicazione in quanto esso è applicabile solo per quei CSP che rispettano le definizioni del Telecommunications Act del 1997 (Cth). In pratica ciò significa che il sistema è disponibile solo per i provider che forniscono l’accesso alla rete per il pubblico, mentre sono escluse le organizzazioni o imprese che forniscono l’accesso ad Internet a gruppi limitati (quindi non al pubblico generalizzato), o imprese che forniscono servizi online piuttosto che accesso alla rete.
L’l’Attorney General si propone di estendere l’applicazione del regime di safe harbour per una gamma più ampia di fornitori di servizi. Le modifiche proposte mirano a portare il campo di applicazione del regime in linea con gli sviluppi tecnologici e con sistemi equivalenti implementati in altre giurisdizioni, come gli Stati Uniti.
Le parti interessate sono invitate a presentare osservazioni in merito agli emendamenti proposti dal 22 novembre 2011.

Su Giovanni d'Ammassa

Avvocato con studio in Milano dal 1997, coltiva sin dall'Università lo studio e l’insegnamento del diritto d’autore. Fonda Diritttodautore.it nel 1999. Appassionato chitarrista e runner.

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