Si sta rivelando un problema sempre più delicato e di difficile gestione, quello dell’estensione territoriale e temporale del diritto d’autore.
Il ‘Project Gutenberg’ ne è solo l’ultima (illustre) vittima in termini di tempo.
Il Progetto Gutenberg nasce per immettere nella Rete la letteratura mondiale, e l’ultima opera smaterializzata è stata ‘Via Col Vento’, il romanzo che Margaret Mitchell pubblicò nel 1936 e che diede il nome al film da esso tratto. L’opera era disponibile sulla versione australiana del Progetto Gutenberg per un download gratuito fino alla settimana scorsa, fino a che l’ufficio legale della defunta scrittrice non ha sollecitato il sito a togliere l’opera in questione.
Negli Stati Uniti d’America, infatti, grazie ad una estensione del copyright sull’opera, la stessa non entrerà nel cd. ‘pubblico dominio’ fino al 2031, quindi a 95 dalla sua prima pubblicazione.
In Australia, invece, così come in svariati altri paesi, l’opera è divenuta di dominio pubblico nel 1999, a cinquant’anni dalla morte della Mitchell.
Ma questo è solo uno dei tanti problemi che l’irrisolta questione della sovranità nazionale applicata ad Internet suscita. Finora si è infatti proceduto a risolvere i vari casi di infrazione di copyright uno per uno, ed ancora si attende una regolamentazione a livello ultra-nazionale di tali problematiche.
Non è un caso che ‘Via Col Vento’ non sia l’unica opera la cui pubblicazione su gutenberg.net.au risulta quantomeno discutibile; ad essa vanno aggiunti il “Mein Kampf” di Adolf Hitler, “My Brilliant Career” di Miles Franklin, “1984” di George Orwell, oltre a tutti i romanzi e racconti di Sir Arthur Conan Doyle su Sherlock Holmes. Testi tutti tuttora reperibili gratuitamente presso il sito stesso, e che presumibilmente rimarranno tali fino a che gli uffici legali degli aventi diritto non si muoveranno come ha fatto quello della Mitchell.
La redazione (Alessandro di Francia)