Ieri mattina, 29 febbraio, si è tenuto a Roma il convegno “Copyright Online: nuove regole per nuovi scenari digitali”.
Il workshop, organizzato su iniziativa di Confindustria Radio Televisioni, ha visto l’intervento di Rodolfo De Laurentis (presidente Confindustria Radio Televisioni)che ha lanciato un allarme: “in Italia la pirateria è al 48%, 33% è la media europea, 45% quella mondiale. I danni per il solo diritto d’autore ammontano a quasi tre miliardi di euro: 1,5 per l’audiovisivo, 1,4 per il software… una contrazione di 20mila posti di lavoro nel comparto in tre anni“.
“Uno studente su tre pensa che la pirateria audivisiva, pur sapendo che costituisce reato, non produca danni“. E guardando alla diffusione dei nuovi terminali mobili si registra “un’impennata dello streaming. Fra gli utenti di smartphone, ha spiegato, il 37% fa streming illegale di film, serie tv, musica e il 75% condivide peer to peer“. Per non parlare del “ruolo dei motori di ricerca“. A questo proposito, secondo Confindustria, “non si può dire che sia stato fatto abbastanza per eliminare i link pirata dalle indicizzazioni“.
Da qui il plauso per l’iniziativa di Agcom di un Regolamento a tutela del diritto d’autore online e l’impegno di Confindustria Radio Tv per portare avanti un’efficace azione di contrasto al download illegale con due obiettivi: “Una maggiore specificazione dei soggetti che traggono profitto dalla pirateria” e “la semplificazione delle procedure” per esempio per quanto riguarda le segnalazioni. “Non chiediamo una legislazione di favore – ha concluso De Laurentiis – ma pari opportunità di salvaguardare i diritti base del nostro business“.
Il presidente di AgCom Cardani ha dichiarato che “il nostro Regolamento non compromette la possibilità di un’azione legislativa. Sono venuti da me alcuni parlamentari chiedendo che l’Autorità si facesse da parte. Ebbene il Parlamento non ha bisogno che AgCom si faccia da parte, può intervenire in qualsiasi momento“.
Quindi ha avanzato l’ipotesi che a “trarre in inganno” alcuni parlamentari sia stata “la loro giovane età che forse li esime dall’avere nozioni di diritto costituzionale…“. Quanto al metodo seguito per la stessura del Regolamento, ha aggiunto, vuole contemperare tutte le esigenze in campo portando a “una ragionevole sintesi fra gli interessi in gioco. La nostra azione non lede i diritti fondamentali, che non avevamo alcuna intenzione di toccare e che infatti non abbiamo toccato” ha detto bollando come “ingiustificate” le polemiche di una ferocia persecutrice” nate.
Senza una tutela del diritto d’autore su Internet “noi rischiamo di chiudere“, ha dichiarato il presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri. “Se il diritto d’autore non viene rispettato qui salta tutto”, ha premesso Confalonieri, secondo cui “spesso chi opera su internet fa miliardi di utile senza pagare una lira”. “Se non c’e’ una tutela della nostra attivita’ noi rischiamo di chiudere – ha aggiunto il presidente di Mediaset.
“Bisogna superare il concetto di ‘gratis’ – ha proseguito – bisogna pagare, il concetto di ‘gratis’ non puo’ piu’ esistere, non possiamo essere presi in giro. Quando Berlusconi inizio’ a fare tv compro’ per due miliardi l’archivio della Titanus. Oggi non paga un accidente nessuno. Il concetto di ‘settimo non rubare’ – ha concluso – facciamolo diventare una regola anche per internet”.
Al convegno sono intervenuti anche Giovanni Pitruzzella (presidente Agcm), Anna Maria Tarantola (presidente Rai), Andrea Zappia (amministratore delegato Sky Italia). Per la Siae, in rappresentanza del presidente Gino Paoli, è intervenuto il consigliere di gestione, avvocato Domenico Luca Scordino, il cui testo di intervento è disponibile nel sito SIAE.
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Difficile dare una risposta, in teoria se la rappresentazione grafica è nuova e originale, ovvero dotata di carattere creativo, unico requisito richiesto dalla legge italiana ai fini della tutela, questa è applicabile. Poi, dal punto di vista pratico, bisogna vedere come applicarla, la tutela.