Presentati il 5 maggio, a cura della Direzione Generale per il Cinema – MiBACT e ANICA, alla Multisala Barberini di Roma, alla presenza del Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Dario Franceschini i dati Cinema del 2014: produzione film in Tv e in Sala.
Nicola Borrelli DG Direzione Cinema MiBACT, Riccardo Tozzi Presidente Anica, Francesca Cima Presidente Produttori Anica, Andrea Occhipinti Presidente Distributori Anica, hanno messo in evidenza alcuni elementi significativi sulla filiera cinematografica. In sintesi: effervescenza creativa, con qualche contraddizione; fragilità crescente dell’industria e delle strutture in grado però di confrontarsi con un mercato sempre più competitivo. Nel 2014, la produzione è cresciuta ed è aumentato il numero dei film italiani realizzati, 201 in totale rispetto ai 167 dell’anno precedente; in cima agli incassi c’è la commedia Un boss in salotto ma nessun titolo italiano ha raggiunto i livelli di incasso dei due anni precedenti e la classifica evidenzia una generale riduzione di presenze, fino a scendere per la prima volta sotto la soglia delle 800mila per il titolo in decima posizione; la quota di mercato ha retto arrivando al 27% ma mostra un preoccupante calo nel primo trimestre 2015, dove scende al 25% (-8 punti percentuali sullo stesso periodo del 2014).
Il rapporto tra grande e piccolo schermo va assolutamente migliorato, così forte nel segmento della produzione non è altrettanto solido sul fronte della programmazione: i titoli italiani recenti (prodotti dal 2009) programmati su tutte le reti generaliste in prima serata sono solo 62, di cui 45 su Canale 5. Si inserisce anche la riduzione delle coproduzioni, che indica un ripiegamento sulla produzione 100% nazionale (+ 43 titoli).
Le risorse economiche destinate alla produzione non aumentano proporzionalmente al numero di film: +38 film di iniziativa italiana prodotti corrispondono a solo +12 milioni di euro rispetto al 2013, quindi forte frammentazione degli investimenti e calo del budget medio per film. Rimane invariato, infatti, il numero di titoli che hanno dichiarato un costo medio superiore a 2,5 milioni, budget già di gran lunga inferiore alle medie internazionali. Mentre aumentano significativamente i film con budget fino a 0,8 milioni di euro (da 80 a 112), assorbendo quasi completamente la variazione positiva del numero rispetto all’anno precedente.
Gli investimenti pubblici statali sono sempre più spostati verso misure automatiche e indirette (le varie forme del credito di imposta) e i contributi diretti (destinati a lungometraggi di Interesse Culturale, Opere Prime e Seconde, Sceneggiature originali) pesano ormai solo per circa l’8% sul totale, mostrando anch’esse segnali di ulteriore frammentazione. Di grande interesse l’aumento graduale del peso dei contributi regionali (Fondi e Film Commission), che incidono nel 2014 per circa il 4% del totale, ed è quasi raddoppiato il numero degli interventi di tax credit esterno, con un +62% di valore degli investimenti, e del tax credit distribuzione.
Di grande rilievo anche l’aumento di progetti e di Paesi interessati dal tax credit internazionale.