Le aziende si mostrano sempre più attente al tema della gestione del software, ma a questa attenzione non sempre corrisponde la messa in atto di regole e attività strutturate proprie di un corretto sistema di Software Asset Management: questo è quanto emerge da una ricerca realizzata da BSA su un campione rappresentativo delle Piccole e Medie Imprese italiane.
La ricerca evidenzia che la maggior parte delle aziende coinvolte è consapevole dei rischi di natura legale a cui va incontro chi viola la legge sul diritto d’autore, ma poche realmente sviluppano processi aziendali adeguati per la loro gestione. Non solo: tra gli intervistati è scarsa la consapevolezza dei reali vantaggi in termini di risparmio economico, di creazione di valore per l’impresa e di riduzione dei rischi operativi derivanti da un’attività costante di controllo e gestione del software in azienda.
Emerge infatti che, su un campione rappresentativo della piccola e media impresa italiana (la dimensione largamente prevalente nel nostro sistema economico) di 1.014 aziende intervistate, il 63% ha effettuato almeno un volta un inventario del software, ma ben il 51% non ha poi impostato controlli periodici e strutturati del parco programmi installati; inoltre, risulta che le politiche in materia delle aziende verso i dipendenti sono assai ‘elastiche’: per esempio, ben il 42% del campione non ha mai formalizzato divieti al personale sul download dalla Rete di software senza autorizzazione, permettendo così ai dipendenti di scaricare sul proprio personal computer programmi o Mp3 che potrebbero poi risultare illegali o diffondere virus e facilitare intrusioni nei sistemi aziendali. E il 52% del campione non controlla o non sa con precisione se l’accesso ai computer è ‘adeguatamente controllato’.
Muovendo dai risultati di questa ricerca, BSA ha deciso di realizzare, con il supporto scientifico del Centro di ricerca SPACE dell’Università Bocconi, lo studio: “Software Asset Management: ragioni, modalità e vantaggi di una corretta gestione del software in azienda”.
Lo studio, oltre a far comprendere alle aziende quali siano i vantaggi derivanti da una corretta gestione del software, ha l’obiettivo di suggerire soluzioni di carattere organizzativo e operativo di facile realizzazione, fornendo così un aiuto tangibile alle aziende che desiderano avere un supporto nell’implementazione di un sistema di gestione strutturata delle risorse software.
“Siamo orgogliosi del risultato di questo ambizioso progetto ‘ ha dichiarato Yolanda Rios, Presidente di BSA Italia ‘ in quanto rappresenta uno strumento, di notevole valore e immediata fruibilità , a disposizione di tutte le imprese che desiderano impostare un modello più efficiente di gestione del proprio patrimonio software. Ancora una volta BSA dimostra concretamente di essere un’associazione impegnata non solo nella sensibilizzazione delle aziende sul tema del software originale, ma anche nel fornire loro un sostegno pratico per valorizzare le risorse IT.”
“Lo studio è frutto dell’incontro tra le competenze economico-gestionali del Centro di ricerca SPACE e l’esperienza di BSA nelle tematiche IT – ha affermato Sergio Pivato, Direttore di SPACE – e dimostra che tramite un’attività strutturata di gestione del software le imprese possono ottenere sia benefici economici diretti, sia una riduzione del rischio operativo derivante da possibili violazioni delle normative in tema di diritto d’autore, contribuendo così alla capacità di creare valore per tutti gli stakeholder”.
Lo studio sarà pubblicato sotto forma di volume e distribuito gratuitamente a tutti coloro che ne faranno richiesta a BSA per tramite del sito web www.bsa.org/italia, sul quale sarà predisposto un apposito modulo.
Per agevolare la conoscenza di questa realizzazione, sarà attuato un ampio piano di comunicazione che indirizzerà anche quei soggetti (quali, ad esempio, le Camere di Commercio e le Associazioni di imprese) che rappresentano gli interlocutori privilegiati delle PMI, per chiederne la collaborazione nella diffusione dello studio.
La redazione