Si è conclusa positivamente per la SIAE la vertenza contabile con i Ministri Padoa Schioppa e Rutelli. I due Ministri avevano negato l’approvazione del bilancio relativo al 2005, non perché questo fosse irregolare ma perché la Società non aveva versato all’erario, a fondo perduto, un contributo di alcuni milioni di euro imposto agli enti pubblici in base ad una serie di norme di legge denominate “taglia spese”.
La SIAE si era fermamente opposta a tale imposizione sostenendo che la sua natura di ente economico a base associativa la rende diversa dagli enti pubblici in senso stretto e quindi esente dall’onere in questione.
Molti autori ed editori iscritti alla SIAE (Mogol, Mario Lavezzi, Ennio Morricone, Gianni Bella, Gigi D’Alessio, Gino Paoli, Lucio Dalla, Luis Bacalov, Fabio Concato, Ricordi, Emi Music Publishing, Edizioni Curci e Case Associate, Warner, Sony Music, Universal, Sugar Music), ritenendo la imposizione dei due Ministri ingiusta e lesiva dei loro interessi, avevano minacciato di lasciare la Società per farsi rappresentare da analoghi organismi stranieri.
L’Assemblea della Società aveva, altresì, indetto uno sciopero dello spettacolo per un giorno da determinarsi. A seguito della composizione, lo sciopero dello spettacolo è stato revocato.
La Società aveva inoltrato anche un ricorso al Tribunale Regionale del Lazio per far riconoscere il suo diritto alla esenzione.
Dopo una serie di incontri con i rappresentanti dei due Ministri, si è giunti finalmente alla conclusione secondo cui la SIAE, in base ad una più precisa interpretazione delle norme “taglia spese”, non deve versare all’erario gli importi prima richiesti.
In occasione di tale definizione la SIAE ha composto altresì una vecchia vertenza con il Ministero dell’ Economia relativa al bilancio del 2002, rispetto alla quale ha versato all’erario un importo di ¬ 201.000,00.
Il Presidente della SIAE, avv. Giorgio Assumma, ha così commentato la soluzione: “Esprimo la più viva soddisfazione degli ottantamila iscritti alla SIAE. I Ministri Padoa Schioppa e Rutelli, con senso di giustizia e di serietà politica, hanno accolto le considerazioni giuridiche addotte dalla Società .
L’averla ora esonerata dall’obbligo del versamento a favore dello Stato di una cospicua quota dei suoi bilanci, significa riconoscere la sua particolare natura di ente pubblico economico che gestisce soltanto i soldi privati degli autori e degli editori e, quindi, non è equiparabile agli enti pubblici ordinari che vivono invece con i mezzi loro forniti dall’erario.
E’ un passo storico per la vita della SIAE, che può così continuare a percorrere tranquillamente la strada del pieno risanamento e della rinascita.”
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