E’ di questi giorni la notizia di uno scontro tra Radioradicale e un sito web, in merito a un video originariamente pubblicato sotto una licenza Creative Commons (attribuzione) e ricombinato con intenti satirici.
Radio Radicale è nota per adoperare da tempo le licenze Creative Commons per la trasmissione di contenuti online. Le licenze Creative Commons sono licenze che permettono la circolazione di opere dell’ingegno secondo condizioni prefissate e con un grado di restrittività prescelto dal titolare (o dai titolari) di diritti d’autore e connessi.
Ogni licenza Creative Commons prevede l’indicazione della paternità dell’opera e della reperibilità inequivoca sia dell’opera che del nominativo del titolare originario di diritti di autore e connessi. In questo modo, il potere di rielaborare un’opera, che può essere concesso dal titolare originario, è legato all’onere di indicare le opere oggetto di rielaborazione, in modo da evitare confusione tra autore dell’opera originarie e autore dell’opera derivata, così come di distinguere nettamente l’opera originaria dall’opera derivata.
Dalla lettura della diffida di Radio Radicale ai curatori del blog (http://www-5.radioradicale.it/Diffida_Daw.pdf) emergerebbe che i curatori del sito web (http://daw.ilcannocchiale.it/) avrebbero omesso di inserire le indicazioni di paternità richieste dalla licenza, pena la risoluzione e revoca della licenza stessa.
La risposta alla diffida è resa pubblica all’indirizzo http://daw.ilcannocchiale.it/’id_blogdoc=1241144. Senza addentrarsi nel merito delle critiche rivolte a Radio Radicale (tra cui quella di voler effettuare una sorta di censura, cfr. il video in risposta alla diffida pubblicato su YouTube http://www.youtube.com/watch’v=bIIJxXZTPhU e il video correlati sulla relativa pagina di YouTube), né tantomeno sui possibili sviluppi della vicenda, l’episodio è esemplare di come le licenza Creative Commons permettono una circolazione e rielaborazione facilitate di opere dell’ingegno, ma allo stesso tempo sono condizionate a precisi termini di validità , impongono obblighi altrettanto precisi e soprattutto non favoriscono affatto la violazione di diritti di autore e connessi, siano tali diritti di natura economica o morale.
Al contrario, lasciano impregiudicati tutte le altre situazioni giuridiche rilevanti e tutelate dall’ordinamento, quali ad esempio il diritto a vedere riportate e criticate correttamente pretese da parte dei titolari di diritti di autore e connessi, il diritto all’onore e alla reputazione e così via.
In altri termini, le licenze sul modello “alcuni diritti riservati”, come peraltro ogni altro tipo di licenza, non dispensano di certo chi se ne avvale di comportarsi secondo correttezza e lealtà sia nei confronti del licenziante, sia nei confronti del pubblico.
Valentin Vitkov