Era già successo nel passato con altri partiti politici, questa volta ci è caduto il M5S, che ha utilizzato nel suo spot anti euro la registrazione fonografica di un’opera musicale di Ludovico Einaudi senza chiedergli il permesso. Quest’ultimo, tramite la sua pagina Facebook, nei giorni scorsi ha richiesto al movimento di rimuovere la sua musica.
A meno che non si tratti di registrazioni fonografiche (cadute in pubblico dominio) di opere musicali di pubblico dominio, e, in caso di registrazioni e di opere tutelate, a meno che non ci sia a monte un’autorizzazione degli aventi diritto, come per registrazioni che circolano con licenze Creative Commons (ma solo quelle che autorizzano l’uso commerciale), in tutti gli altri casi per utilizzare una registrazione fonografica per l’abbinamento a sequenze di immagini in movimento (spot, cortometraggio, lungometraggio, ecc.), è necessario ottenere l’autorizzazione dell’avente diritto, che, in questo caso, sono due: l’autore o l’editore dell’opera musicale, il produttore fonografico proprietario della registrazione.
Non sempre questi soggetti coincidono, anzi, in molti casi, soprattutto nei brani di successo, sono due soggetti diversi.
E la giurisprudenza, di merito e di legittimità, ha più volte confermato che l’utilizzazione senza autorizzazione viola da una parte l’art. 13 l.d.a. per quanto riguarda l’opera musicale, l’art. 72 l.d.a. per quanto riguarda il fonogramma.