Il Corriere della Sera ha raccolto in volume alcune vignette disegnate da autori italiani e stranieri, liberamente e spontaneamente create in reazione alla strage di Charlie Hebdo, e distribuito in edicola dal 14 gennaio scorso. Tra gli autori coinvolti ci sono nomi noti nel mondo del fumetto: Milo Manara, Vanna Vinci, Leo Ortolani, Roberto Recchioni, Giuseppe Palumbo, Giacomo Bevilacqua, Gipi e altri.
Ma nella fretta di realizzare il volume, non ha fatto in tempo (così sostiente il direttore del Corriere) a richiedere a tutti l’autorizzazione.
Da qui si è scatenata una polemica, tutt’ora in corso, tra i vignettisti e il giornale: i primi protestano per la violazione dei loro diritti d’autore, il secondo tenta di giustificarsi.
Resta il fatto che la violazione c’è stata.
Sul piano strettamente giuridico le argomentazioni del Corriere (fine di beneficenza, tempi redazionali) sono molto deboli, poiché – fatta salva la creatività giuridica – la riproduzione a mezzo stampa e la pubblicazione in raccolta di opere senza l’autorizzazione degli autori costituiscono violazione della legge sul diritto d’autore.
La dicitura apposta sul volume secondo cui “l’editore dichiara la propria disponibilità verso gli aventi diritto che non fosse riuscito a reperire” non giustifica la condotta del Corriere.
Sulla vicenda segnaliamo l’articolo dell’Avv. Raffaella Pellegrino, già nostra collaboratrice, a questo indirizzo:
http://www.artribune.com/2015/01/tutte-le-matite-del-mondo-il-diritto-dautore-secondo-il-corriere-della-sera/