Nasce esclusivamente o prevalentemente digitale quasi l’1,5% dei piccoli editori. Segno di un nuovo modo di fare l’editore e di essere editori oggi. Proprio a questo, l’editore e il libro del futuro, sarà dedicata l’ultima giornata degli appuntamenti professionali a cura dell’ufficio studi dell’Associazione Italiana Editori (AIE), di Più libri più liberi, la Fiera nazionale della piccola e media editoria, in programma dal 4 all’8 dicembre al Palazzo dei Congressi dell’EUR a Roma.
Alla luce delle sfide che l’innovazione porterà nell’editoria possiamo immaginare oggi come sarà , da qui a 10 anni, il futuro editore’ La rivoluzione della forma libro e della sua distribuzione è già in corso. Quali sono i primi segnali e verso dove bisognerà guardare’ Quali figure professionali scompariranno’ Quali cambieranno’ E quali saranno quelle nuove ed emergenti’ Cosa continuerà a contraddistinguere il lavoro dell’editore’ A queste domande risponderà mercoledì 8 dicembre alle 15 Stefano Mauri (GeMS) al Digital Cafè del Palazzo dei Congressi di Roma nel corso dell’intervento L’editore del 2020.
L’editore ” anche se continua a pubblicare libri tradizionali ” ha infatti di fronte a sé mercati e pubblici internazionali, e lettori ad accesso istantaneo”, che vogliono essere connessi per tutto l’arco della giornata, interagire e generare contenuti. I mercati quindi sono pensati fin dall’inizio come internazionali, come i personaggi, le storie e i character.
Non a caso la crescita della vendita di diritti all’estero da parte dell’editoria italiana è stata in questi anni impressionante: +190% dal 2001 a oggi (da 486 opere vendute a 1.409 del 2009), escluse condizioni e altre formule di partnership. E in questa crescita un ruolo non di secondo piano lo hanno svolto le piccole sigle editoriali, a cominciare dall’editoria per bambini e ragazzi. Se ne parlerà nel secondo appuntamento dedicato al tema dal titolo Nascere piccoli, internazionali, mobili e digitali, in programma alle 11.30 sempre l’8 dicembre al Digital Cafè. Ne parleranno, moderati da Giovanni Peresson di AIE, Paolo Canton (Topipittori), Emanuele Di Giorgi (Tunuè), Paolo Ongaro (Meta).”
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