Tra le migliaia di emendamenti alla finanziaria ce n’era uno firmato dall’onorevole Angela Napoli(AN), all’esame della commissione bilancio della Camera la scorsa settimana, per cui lo stipendio di una categoria di lavoratori, quali sono gli autori, doveva essere decurtato per legge. E’ questo in sostanza ciò che sarebbe avvenuto se fosse passato l’emendamento che destina l’1,5 per cento degli introiti dei diritti degli autori incassati dalla SIAE agli istituti per l’Alta Formazione Artistica e Musicale (AFAM). Tra l’altro, poiché la SIAE protegge anche le opere degli autori stranieri utilizzate in Italia, si trattava di togliere compensi anche a tutti quelli che sono rappresentati o eseguiti in Italia. Con pesantissime le ripercussioni politiche poiché il nostro paese, in violazione delle norme comunitarie, sarebbe diventato l’unico Paese del mondo a prevedere una nuova tassa per la categoria degli autori.
L’emendamento ora dovrebbe essere stato ritirato, anche perché un intervento di tal fatta da parte del legislatore probabilmente non è ammissibile.
Riportiamo alcune dichiarazioni rilasciate alla notizia della presentazione dell’emendamento:
Antonello Venditti: “Il diritto d’autore è un bene inalienabile. La Società Italiana degli Autori ed Editori si occupa dei diritti maturati dai grandi autori italiani e da quelli giovani e non ancora affermati . Questo emendamento proposto dall’onorevole Angela Napoli è un’intrusione statalistica in una politica che si era dichiarata “liberista” e contraddice in pieno la politica del Governo peraltro totalmente assente sul discorso dell’abbattimento dell’IVA, la onerosa tassa del 20% sui cd e assente anche nella lotta alla pirateria musicale (che vede l’Italia ai primi posti nella classifica mondiale) ed è un dovere nazionale internazionale”.
Franco Migliacci : “Come Presidente della SIAE posso solo essere contro ad una legge che penalizza tutti gli autori, italiani e stranieri. Il diritto d’autore, che è espressione della libertà di un popolo, è la giusta ed unica ricompensa del lavoro intellettuale, spesso non compreso e addirittura, come in questo caso, incomprensibilmente mortificato. Una norma del genere, se approvata, infliggerebbe un gravissimo danno a tutta la Cultura italiana e all’immagine del nostro Paese nel mondo”.
Marco Tullio Giordana: “La SIAE è la Società che tutela il diritto d’autore. Non si possono prelevare dai compensi degli autori fondi per finanziare istituti casomai di competenza statale”.
Diego Cugia (Consigliere d’amministrazione SIAE): “Il diritto d’autore viene ormai trattato come i pacchetti di sigarette, si tassa la creatività come fosse un veleno, l’arte sta diventando un vizio da estirpare”
La redazione